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Archivio mensile:dicembre 2013

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Photo credits: 2013 Guido Mencari http://www.gmencari.com

È l’ultimo giorno dell’anno, di questo 2013. Ringrazio tutti coloro, tutti voi,  che mi avete seguito,  in questi dodici mesi, che sono stati laboriosi, intensi, vivi, in cui sono partita, per trasferirmi a Parigi, mi sono rimessa a studiare, di nuovo, con soddisfazione – sto facendo un dottorato -, ho cambiato case (più di una), panorami, ho trovato nuovi amici, ho espresso desideri – e alcuni si sono avverati -, guardato molto il cielo, pedalato per scoprire la città, iniziato nuove collaborazioni come critica teatrale – con la rivista Hystrio e il web magazine Paneacqua culture -,  tradotto nuovi testi teatrali, continuato con le Tweet_interviste, iniziata la nuova avventura musicale-poetica s_suite con Damiano Meacci, scritto altre piccole_forme.

È con una di queste che voglio farvi i miei auguri, per le ore che rimangono del 2013 e per l’inizio del 2014. Dovunque voi siate, io alzo il calice con voi per un brindisi che duri tutta la notte e ci trasporti con levità nel nuovo anno. Che l’anno riservi  a tutti noi giorni più belli di quello che si sta chiudendo, ça va sans dire…

Con affetto, Simona

Enigma 

Sono inciampata
in un enigma
Guarda, scruta
spia
senza poter vedere
e nella vista oscurata
sente

Allo sguardo abbagliato si offre
giardino delle delizie
Succoso, delicato lo sfioro
oltre lo specchio

Barriera che non scherma

I sensi voluttuosi
cavalcherebbero l’onda
in mareggiata
solcherebbero l’equatore
della sua mente
solo per viaggiare
spostare il baricentro
del proprio sapere
affondare la coscienza
rifondare il sé

Sogni
Sogno
e divento guerriera
impavida
Tra cunicoli
di veli apro varchi

Gli uomini sono crudeli
e alla mensa dividono
carne umana

La mia bocca qui
non si apre se non per
l’incanto di una
parola che traluce
e spazza via

La paura si riavvolge
il sogno si acquieta
Nell’oro della mente
brilli

Sono inciampata nell’enigma

Simona Polvani – dicembre 2008

Bras

bouches

dos

cheveux retenus

culs bandés

vêtements retournés

les pas sur-saccadés

les têtes renversées

Ta barbe

 

À reculons seulement j’ai pu parcourir

le périple du château

Plongeant dans l’odeur capiteuse

du jasmin, je me suis égratignée contre

les pierres

L’esprit heureux enfin

de la parole morte –

Retrouvée dans le noir aveuglant

Moi, dans tous tes sens aspirée

Dans les mains, dans tes mains, empêtrée

Je suis anémone de mer algue corail



– Août 2011-

Simona Polvani / traduction en français par Simona Polvani & Ludovico Greco

Mi hai stordito,
le mani a calice
in cui avrei voluto
tuffare la lingua
e leccare l’amore

Sei la spuma di gioia
che mi ha attraversata
trapassando da parte
a parte il moto ondoso
della desolazione

Avrei voluto fermarti
Strofinarmi il naso e la bocca
col tuo sapore
Chiudere il cerchio
della notte con il giorno
e in un viaggio per il mondo sconfinato
con te danzare

Non c’è stato errore
Questa volta

Sogniamo nel miraggio
di una notte
che fa il triplo salto mortale

La vita gioca
Con noi
Quando il piede poggio a terra
è di nuovo deserto

Roma, 7 giugno 2007

Simona Polvani

Ho sempre considerato un’anomalia che in Italia i direttori artistici e amministratori dei teatri stabili, fossero, in sostanza, da trenta anni, sempre gli stessi. Una volta a Roma, una a Torino, una volta a Venezia, un’altra a Napoli e via dicendo. Come se lo stesso artista, spesso chiamato maestro (titolo che faccio fatica a riconoscere a qualunque persona che non abbia trovato il modo di salvare il mondo da amare sorti o non insegni alle elementari) non potesse mai rimanere senza un teatro da cui irradiare la sua estetica e la sua visione del mondo. Eppure quel sedicente maestro, spesso, non solo non ha prodotto in una carriera uno spettacolo degno davvero di nota, ma neppure un progetto artistico generale, capace di rendere il teatro un luogo politico, di attrarre pubblico, di inserirsi, anche provocatoriamente, nel tessuto della città, di fare arte. Anzi, spesso ha mal amministrato, mal creato, allontanato il pubblico, non ha fatto né arte né cultura. Senza parlare della quasi assenza di ricambio generazionale, che questa struttura del sistema ha provocato, e quindi di visioni, estetiche ed energie bloccate e spesso invecchiate.

Per quanto neppure il sistema di Oltralpe sia perfetto, ho sempre apprezzato l’idea che per ogni direttore a cui scadesse il mandato, il Ministero della Cultura francese indicesse un bando pubblico aperto, ed ho assistito con curiosità e interesse alla preparazione del concorso, e quindi del progetto artistico, culturale, organizzativo, promozionale, da parte anche di giovani artisti, che volevano accedere alla direzione di un teatro. Ogni paese deve trovare il proprio modello strutturale e non imitare.

E’certo che quello assolutamente arbitrario nella sostanza e spesso nella forma, non trasparente, non aperto che vige in Italia per le nomine dei direttori e amministratori dei teatri stabili sia da riformare. Questo, almeno se vogliamo che il teatro italiano non continui la sua lenta necrotizzazione. E Tornare a Vivere? Si Tornare a Vivere…Tornare ad essere Teatro.

Aderisco quindi all’appello formulato da Rete Critica, che potete leggere qui di seguito.

 

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LE NOMINE DEGLI STABILI

Si stanno discutendo in queste settimane le nomine dei consiglieri di amministrazione e dei direttori di alcuni importanti teatri stabili (Roma, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Bolzano…). E si discutono importanti piani di ristrutturazione, come nel caso dell’Arena del Sole di Bologna, dello Stabile di Catania, dell‘India di Roma, dell’Inda di Siracusa..Tutto questo attraverso trattative riservate tra forze politiche, amministrazioni pubbliche e lobby, mentre sulla stampa filtrano“totonomine” più o meno attendibili, dove spicca la ricerca del nome a effetto. Le procedure e le modalità di selezione restano opache. Per arrivare alle nomine sono stati lanciati dei bandi? È stata interpellata, e resa pubblica, una rosa di candidati? Quali sono i profili professionali richiesti? Ci saranno limiti alla durata degli incarichi, un elemento qualificante della nuova politica del MiBAC? Questi teatri richiedono ai candidati un confronto su un progetto culturale e artistico, oppure si limitano a tirare a campare? Questa progettualità verrà sottoposta a verifica? Chi e come valuterà intenzioni e risultati? Di tutto questo però non si parla, la discussione si riduce a un unico quiz: quale deretano per quale poltrona? Questi CDA, e i direttori da loro nominati, avranno la responsabilità di gestire al meglio diversi milioni di euro di denaro pubblico. Riteniamo che il modo di procedere adottato sino a oggi sia in totale contrasto con l’ispirazione del decreto ministeriale attualmente in discussione, e in generale contraddica esigenze elementari e ampiamente condivise dai cittadini: chiarezza, trasparenza, accountability, competenza, progettualità. Chiediamo che questi principi vengano finalmente applicati e che il MiBACT penalizzi gli enti che non li soddisfano decurtando il contributo del FUS. Chiediamo che i nuovi vertici si impegnino pubblicamente a svolgere le funzioni che competono al teatro pubblico, nel rispetto delle specificità di ciascuno: teatro d’arte per tutti, formazione e allargamento del pubblico in rapporto con il territorio, ricambio generazionale, rinnovamento del linguaggio teatrale e multidisciplinarietà, apertura internazionale, attenzione alla drammaturgia italiana… Chiediamo che ciascuno di questi organismi renda espliciti i propri obiettivi e programmi con dichiarazioni programmatiche e progetti triennali chiari e verificabili. Ci impegniamo a seguire con attenzione queste vicende. Raccoglieremo e diffonderemo nei nostri siti dati e notizie sulle vicende che riguardano i teatri pubblici italiani, con l’obiettivo di informare correttamente l’opinione pubblica ed evitare che si ripeta quello che è successo negli ultimi trent’anni, portando alla progressiva necrosi del sistema.

Per Rete Critica

Mario Bianchi (Eolo)
Rita Borga (Krapp’s Last Post)
Matteo Brighenti (Recensito.net)
Tommaso Chimenti (Corriere Nazionale)
Elena Conti (Il Tamburo di Kattrin)
Marc De Dieux (Succoacido)
Lorenzo Donati (Altre Velocità)
Giuseppe Esposito (Perypezye Urbane)
Nicola Fano (succedeoggi)
Roberta Ferraresi (Il Tamburo di Kattrin)
Mimma Gallina (ateatro.it)
Margherita Gallo (Il Tamburo di Kattrin)
Maddalena Giovannelli (Stratagemmi)
Camilla Lietti (Stratagemmi)
Sergio Lo Gatto (Teatro e Critica)
Nicletta Lupia (Il Tamburo di Kattrin)
Giambattista Marchetto (bon-vivre.net)
Massimo Marino (Controscene)
Marianna Masselli (Teatro e Critica)
Roberto Mazzone (Teatro.org)
Lucia Medri (Teatro e Critica)
Rossella Menna (rumor(s)cena)
Anna Maria Monteverdi (digitalperformance.it)
Simone Nebbia (Teatro e Critica)
Simone Pacini (Fattiditeatro)
Maddalena Peluso (Il Tamburo di Kattrin)
Andrea Pocosgnich (Teatro e Critica)
Simona Polvani (Post in Tranlsation)
Oliviero Ponte di Pino (ateatro.it)
Andrea Porcheddu (L’onesto Jago)
Rossella Porcheddu (Il Tamburo di Kattrin)
Viviana Raciti (Teatro e Critica)
Roberto Rinaldi (rumor(s)cena)
Giovanni Sabelli Fioretti (Perypezye Urbane)
Giulio Stumpo (ateatro.it)
Camilla Toso (Il Tamburo di Kattrin)
Carlotta Tringali (Il Tamburo di Kattrin)

Hanno finora aderito
Joele Anastasi (Vucciria Teatro)
Giulio Baraldi Fabio Biondi (L’Arboreto-Teatro Dimora)
Alessandro Garzella (Animali Celesti/Teatro d’arte civile)
Marialuisa Giordano (Le Staffette)
Melanie Gliozzi Raffaella Ilari (Le Staffette)
Canio Loguercio Luigi Marsano (I Teatrini)
Nello Mascia Guido Mencari (Loschermo.it)
Antonella Questa (LaQ-Prod)
Gabriella Riccio Stefano Scherini (Associazione Culturale Mitmacher)
Enrico Sortino (Vucciria Teatro)
Teatro della Centena/Festival Le Voci dell’Anima

Reading club: intervista ad Annie Abrahams ed Emmanuel Guez.

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Photo credits: 2013 Guido Mencari http://www.gmencari.com

Cari amici,

un’informazioni che mi riguarda che desidero condividere con voi…

 

martedì 17 dicembre, ore 18

Community Festival of Sound Arts

Auditorium “E. Morricone” – Facoltà di Lettere e Filosofia

Università “Tor Vergata”, Via Columbia 1, Roma

 

s_suite (2013)

per voce e live electronics

live electronics   Damiano Meacci
testo e voci registrate   Simona Polvani

s_suite è una composizione musicale per voce e live electronics basata su tre poesie di Simona Polvani, piccole_forme, intitolate periplo, la parola e fuga.

Dalla parola nuda, al limite dell’astrattismo, o dalla pastosità materica, raccontano di un’intimità incessante, in cui il corpo sensuale è fibra mentale e la sensibilità è occhio rapace.

La composizione si sviluppa seguendo, assecondando e contrapponendosi ai testi poetici. Intrecciando materiali predeterminati ed elementi improvvisati si costruisce un percorso sonoro sempre diverso che abbina alla voce recitata, ma non recitante, e alle sue elaborazioni anche elementi sonori concreti e materiali elettronici, per creare diverse prospettive percettive che possano far concentrare su percorsi meramente sensoriali o personali.

s_suite sarà eseguita per la prima volta al Festival di_stanze per la “Categoria recitazione musicale” (17 Dicembre 2013, ore 18, Auditorium “E. Morricone”, Università di Roma “Tor Vergata”).

Info:

www.baruffi.com   –  simonapolvani.wordpress.com – simona.polvani@gmail.com  –dm@baruffi.com

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Photo credits: 2013 Guido Mencari http://www.gmencari.com

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Photo credits: 2013 Guido Mencari http://www.gmencari.com

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Photo credits: 2013 Guido Mencari http://www.gmencari.com

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