Era silenzio
il tessuto morbido che ti avvolgeva
ai miei occhi spalancati
d’azzurro fiorito
Un soffitto da contemplare
con giudizio
dopo sillabe ricondotte
al puro suono furioso
La matrice da snodare
nella sintassi dei nostri corpi
traduttori dell’inaudito
frecce tese allo scandalo
divinità del finito
/ hard disk RAM anfore pozzi
di tutto ciò che la lingua tace-
Ti volti e colgo la bellezza
della ciglia sull’occhio blu inglese
Vede ciò che non sa di vedere
Ti do la schiena
gustando, in segreto,
(inaccessibile) il frutto
che mi hai seminato nel fianco
Simona Polvani