Le rivoluzioni nel teatro |Tweet_intervista a Christophe Cotteret

di SIMONA POLVANI – lunedì 23 luglio, ore 15.17

In alcuni momenti sembra che non esistano. Non occupano le prime pagine dei giornali e  dei siti web, i notiziari di radio e tv, e noi ce ne dimentichiamo. Possiamo persino avere l’illusione che non siano mai esistite oppure che si siano risolte. Accade per molte vicende e sicuramente accade con i conflitti che interessano il Medio Oriente. E già in questa fase di passaggio, meno violenta, sta avvenendo con le nuove rivoluzioni nel Nord Africa, che hanno decapitato nel corso del 2011, dittature ultra decennali, archiviando figure come Ben Ali, Mubarak, Gheddafi, mentre altri venti rivoluzionari, per ora sedati, soffiano, – pensiamo al Barhain- e la Siria è spaccata, messa a ferro e fuoco nelle ultime settimane dalla lotta che contrappone i rivoluzionari o ribelli- per il regime terroristi- da una parte e l’esercito governativo di Assad dall’altra, responsabile di quello che si configura come un nuovo genocidio. Si tratta ad ogni modo di conflitti e rivoluzioni culmine e insieme innesco di dinamiche complesse, che incidono sugli equilibri politici ed economici internazionali globali, spesso ardue da decifrare e comprendere appieno per chi non viva o provenga dalla regione e ne venga a conoscenza solo attraverso i media, tra immagini scioccanti, cronache serrate di fatti che raccontano cosa succede, ma difficilmente chiariscono gli originari perché.

Un’immagine della primavera araba

Alla questione dei conflitti mediorientali, alle rivoluzioni arabe e al rapporto tra politica e immagine nella gestione del potere e nella produzione e definizione di un conflitto, si interessa da tempo Christophe Cotteret. Giovane artista francese –  è nato nel 1976 -, che si divide tra Europa, Libano e Tunisia, Cotteret si esprime attraverso il teatro, il video e il cinema, concependo come autore-regista progetti originali, che hanno come comune denominatore la cifra politico-documentaria.

Formatosi come regista presso la Scuola internazionale di Teatro di Blanche Salant e Paul Weaver a Parigi, prosegue i suoi studi sui differenti codici della recitazione, nelle arti tradizionali orientali in particolare, si perfeziona con personalità quali Ariane Mnouchkine (Théâtre du Soleil), Pei Yanling (Opera di Pechino), Sadanam Balakrishnan (International School of Kathakali – Nuova Delhi), e frequenta lo studio Merce Cunningham a New York. Nel 1998 fonda a Parigi la compagnia Arcinolether, composta da artisti francesi, belgi e libanesi, con la quale porta avanti la propria ricerca che unisce teatro, performance, installazione, con integrazione delle nuove tecnologie digitali e del video – alla cui creazione ha iniziato a dedicarsi nel 2008- in progetti rivolti al pubblico adulto, all’infanzia e all’adolescenza. Dal 2002 al 2005 ha vissuto a Beirut, dove ha insegnato didattica teatrale all’Università St-Joseph, per poi trasferirsi a Bruxelles dove attualmente risiede.   L’ultimo progetto in corso è la realizzazione del suo primo film documentario.

Immagine da Connexions di Christophe Cotteret, “L’acteur est-il un nouveau média?” (L’attore è un nuovo media?”) dallo streaming su selfword.net

Nel marzo 2011, comodamente seduta sul mio divano in Italia, assisto in streaming sulla piattaforma selfword.net a un esperimento performativo curato da Christophe Cotteret che va in scena nel bellissimo spazio teatrale del Tinel al Centre National des écritures du spectacle – La Chartreuse a Villeneuve- lez – Avignon, Francia. Lavora con i giovani allievi dell’Alta Scuola di Teatro della Svizzera Romanda – La Manufacture (La Haute Ecole de Théâtre de Suisse Romande). La performance, che non ha titolo, se non un generico connexions, indaga e prova a rispondere alla domanda “L’attore è un nuovo media?”, tema dell’omonima Sonde 03#11. Tra schermi, computer, microfoni a vista, riprese live, canti e danze, i giovani attori affrontano su un palco all’apparenza caotico vari temi dell’attualità, per risalire a questioni archetipiche – come la definizione del ribelle- , facendosi attraversare dal flusso di notizie, provando a impadronirsene, a spaccare i meccanismi subdoli della mistificazione, seminando interrogativi sul ruolo del teatro in rapporto all’immediatezza del reale.
È questo il primo incontro con la scena multimediale e multitecnologica di Cotteret di cui si intuisce la portata innovativa anche da un esperimento con dei giovani attori.

Christophe Cotteret ad APREM – photo courtesy by Alessia Contu

Secondo incontro. Cotteret fuma. Parla e fuma. Sono allergica al fumo e mi sembra quasi di sentirne l’odore. In realtà lui è a Parigi, e noi a La Fabrique de Théâtre appena fuori Mons, in Belgio, per il primo appuntamento di APREM (26-28 aprile 2012), nuovo dispositivo di sperimentazione dedicato alle scritture in mutazione. In assenza fisica, lo leggiamo su Twitter e lo vediamo in collegamento skype su uno schermo che occupa una delle pareti del palcoscenico. È appena rientrato da Tunisi. Partecipa a un dibattito con un breve contributo sul teatro politico, il suo teatro politico documentario a partire dal Projet Liban (Progetto Libano). Si tratta di un progetto teatrale pluriennale, articolato in sette Mouvements (movimenti) – ognuno uno spettacolo a sé stante – che affronta sotto diversi aspetti politico-filosofici i conflitti contemporanei in Medio Oriente. Projet Liban attraverso una singolare ricerca dal punto di vista estetico e intellettuale, porta il teatro nel territorio immediato e friabile dell’attualità, in cui raramente si avventura. Prova così ad appropriarsi delle sue icone e dei suoi meccanismi di funzionamento, per dipanarli, creando un nuova declinazione del teatro politico contemporaneo, il quale sceglie come strumento per tessere il racconto l’immagine e non il testo e sfrutta le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie digitali.

Foto di scena da “#3 Les marchands de sang- Réflexion sur le terrorisme d’état et ses outils au Moyen-Orient à partir de l’actualité 1975-1991”

Dei sette movimenti, quattro sono finora quelli realizzati, rappresentati in teatri e festival in Francia, Belgio, Libano, Egitto, Giordania, Algeria: #1 Les heures noires – Chronique désabusée du conflit israélo-libanais de l’été 2006 (Le ore nere – Cronaca disillusa del conflitto israelo-libanese dell’estate 2006) (2009);  #2 Au commencement était le Verbe – 60 ans (1947-2007) de discours au sein d’une assemblée de l’ONU reconstituée (In principio era il Verbo – 60 anni (1947-2007) di discorsi in seno all’Assemblea ricostituita dell’ONU), in cui vengono ricostruite le tappe successive dei conflitti arabo-israeliano e interarabi dal voto del piano di spartizione della Palestina nel 1947 all’ONU fino ai nostri giorni (2009); #3 Les marchands de sang – Réflexion sur le terrorisme d’état et ses outils au Moyen-Orient à partir de l’actualité 1975-1991 (I mercanti di sangue – Riflessione sul terrorismo di stato e sui suoi strumenti in Medio-Oriente a partire dall’attualità 1975-1991) (2009). Il #4 Ahlan wa Sahlan (bienvenue) [Ahlan wa Sahlan (benvenuto)] avrebbe dovuto essere dedicato al Libano e alla rivoluzione del Cedro, ma quando viene creato, nei primi mesi del 2011, l’attualità della primavera araba si impone, proponendo a Cotteret una sfida ancora più interessante: può il teatro appropriarsi delle rivoluzioni in corso?
I Mouvements successivi, dai titoli evocativi, sono: #5 Inter arma silent musae – Réflexion sur le présumé choc des identités et des civilisations (Riflessione sul presunto scontro tra le identità e le civiltà) ; #6 La mort n’éblouit pas les yeux des partisans – Réflexion sur l’utilisation des combattants à des fins partisanes (La morte non abbaglia gli occhi dei partigiani – Riflessione sull’uso dei cambattenti per fini partigiani); #7 Les noces de Cana – Le cercle de la violence et la récurrence des évènements (Le nozze di Cana – Il cerchio della violenza e la ricorrenza degli eventi).

Foto di scena da “#02 Au commencement était le Verbe – 60 ans (1947-2007) de discours au sein d’une assemblée de l’ONU reconstituée”

Incontro Cotteret. infine in carne ed ossa, in un piccolo caffè-bistrot nel Marais, a Parigi, lo scorso maggio. È in fase di montaggio del suo primo lungometraggio documentario sulla rivoluzione tunisina, intitolato Démocratie Année Zéro (Democrazia Anno Zero). Ha vissuto un anno a Tunisi a contatto con i rivoluzionari, nella fase di transizione verso un nuovo ordinamento politico democratico. Ci raggiunge il suo amico Jérôme Heurtaux, giovane docente di scienze politiche all’Università Paris-Dauphine a Parigi e a Tunisi, esperto in transizioni democratiche e cambiamenti di regime, il quale sta scrivendo un volume sulla rivoluzione tunisina dal punto di vista invece degli ex esponenti governativi. La discussione è feconda. Ho quasi la certezza di aver appreso più in quella sola ora di ascolto e domande che dalle notizie dei media nel corso del 2011. Sul minuscolo tavolino rotondo a cui siamo quasi aggrappati nella notte parigina sento il riverbero delle voci di uomini e donne, portatori di diverse istanze, che Cotteret e Heurtaux hanno incontrato. Si mescolano i loro differenti sguardi e sensibilità. Si concretizzano le parole arabi, musulmani, gelsomini, lotta rivoluzonaria, democrazie, liberate dall’opacità di molti luoghi comuni.

Schermata dell’account Twitter di Christophe Cotteret

La Tweet_intervista con le potenzialità e i limiti del suo formato, la fragilità del flusso in cui si è presi, la temporalità che implica, prova a esplorare le dinamiche del comunicare di un medium che si è rivelato potente ed efficace come Twitter, anche nelle recenti rivoluzioni democratiche.

Con Christophe Cotteret cercheremo di addentrarci nel suo teatro e cinema politico documentario, nei suoi esiti e implicazioni, avendo come fari le parole, attualità, immagine, media, social network, rivoluzione, Medio Oriente, Maghreb, drammaturgia, spettatore, nuove tecnologie e ancora piazze.
L’appuntamento con Christophe Cotteret è sulla piattaforma Twitter per una Tweet-intervista in 10 domande e relative risposte in cinque giorni da lunedì 23 a venerdì 27 luglio.
Seguiteci!
Istruzioni per seguire l’intervista
1. Se non lo avete già, dovete crearvi un account su twitter.com
2. Diventate follower di Simona Polvani (http://twitter.com/simonapolvani) e Christophe Cotteret (https://twitter.com/cotteretchris)
3.  Siete invitati a connettervi ogni giorno, o comunque nel modo più regolare possibile. Per cinque giorni (dal 23 al 27 luglio), Simona Polvani pubblicherà sulla sua pagina Twitter due domande per Christophe Cotteret, che risponderà il giorno stesso dalla sua pagina. L’hashtag è #TwInt. L’intervista sarà in italiano e francese. Simona Polvani tradurrà domande e risposte e le ri-twitterà sulla sua pagina.
4. Prontuario di decriptaggio:

  • ogni domanda di Simona Polvani sarà costituita da un solo Tweet e sarà preceduta dalla lettera D (Q come Question, domanda, nella versione francese) seguita dal numero relativo alla domanda (es: D1 (Q1 in francese) indica la prima domanda, D2 (Q2 in francese) la seconda e così via)
  • ogni risposta di Christophe Cotteret potrà essere costituita da più Tweet e sarà preceduta dalla lettera R seguita dal numero relativo alla risposta e dal numero relativo al Tweet ( es: R1/1 indica il primo Tweet di risposta alla domanda D1, R1/2 indica il secondo Tweet di risposta alla domanda D1, e così via…)
  • l’ultimoTweet di risposta contiene alla fine la lettera F

Tweet_interview intégrale | Tous les Tweets

Version originale en français

Du lundi 23 au vendredi 27 juillet, on s’est donné rendez-vous tous les matins avec le metteur en scène et réalisateur de documentaire Christophe Cotteret sur la plateforme ou réseau social Twitter pour une Tweet_interview.

Christophe Cotteret, né à Paris, travaille entre Bruxelles et Beyrouth.
Son dernier projet  théâtral est Projet Liban, en 7 Mouvements/spectacles. Son premier documentaire de long métrage, que Cotteret vient de tourner en Tunisie, est Démocratie Année Zéro. Son sujet:  la révolution tunisienne.

Chaque matin j’ai  posé via Twitter deux questions à Christophe Cotteret qui a rèpondu pendant la journée.  La Tweet_Interview a été en italien et en français. Notre hashtag était #TwInt

Voilà notre Tweet_interview, dans son integralité, transcrite là, comme elle s’est déroulée sur Twitter, jour par jour et Tweet par Tweet.

Bonne lecture!

23 juillet

#01

Simona Polvani ‏
@cotteretchris Q1-Tes intérêts pour le théâtre et le cinéma: comment, quand sont-ils nés ? Existe-t-il un rapport entre ces intérêts? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani Avec ma pratique théâtrale le sentiment de partir de la découverte progressive du monde et tenter de le ramener à soi.

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R1/2 Avec le cinéma, nouveau pour moi, explorer le cheminement inverse, pour l’instant. Se brûler différemment avec le réel.

#02

Simona Polvani ‏
@cotteretchris Q2- T.DuSoleil,O.DePékin, Kathakali, Cunningham, arts orientaux: Quelle a été leur influence sur ta mise en scène? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R2/1 Le rythme, organiser la perte du temps, faire l’expérience de la perte du temps, et de ses retrouvailles avec lui

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R2/2 mettre en scène c’est prendre quelques instants le pouvoir sur le temps, le sien, et celui de ceux qui nous regardent

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R2/3 Convoquer un espace (scène/film/photographie) c’est partir à la recherche du temps que l’on a envie d’y trouver à l’intérieur

24 juillet

#03

Simona Polvani
@cotteretchris Q3- Projet Liban:Comment est- il né? Le mot polysémique Mouvement, quelle idée implique-t-il? #Twint http://twitter.com/SimonaPolvani/status/227725863981047808/photo/1pic.twitter.com/UzulG10F

Les 7 mouvements du Projet Liban- image utilisée dans la Question Q3

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/1 Né de l’indignation à la lecture de la presse entre le 12 juillet et le 13 aout 2006 #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/2 Né du besoin de revivre certaines pages sombres de l’histoire contemporaine du Moyen-Orient #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/3 Avec un outil redoutable: l’anachronisme. Rapprocher des idées, des moments qui n’auraient jamais dû l’être #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/4 De cette confrontation, ou plutôt friction, naît une une lecture des évènements qui peut nous apparaître nouvelle #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/5 Mouvement avoue le processus de création:musical, avant tout musical. Il signifie aussi un postulat dramaturgique #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/6 c’est-à-dire ne pas chercher le sens d’un évènement, mais plutôt l’endroit où ce sens nous fuit. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/7 Accepter pour principe qu’ on ne cherche pas une réponse, mais à poser notre regard sur un mécanisme en mouvement #Twint

#04

Simona Polvani
@cotteretchris Q4- Projet Liban: Comment le dispositif scénique est-il construit? Quel est l’espace pour l’improvisation? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/1 Rien n’est construit au préalable. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/2 On part précisemment d’où l’on se trouve: une méconnaissance et une salle de répétition. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/3 Pour tenter de combler la méconnaissance on commence à utiliser et à jouer avec des résidus de mémoires #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/4 des photos, des enregistrements, des vidéos, et une large utilisation du 2.0 #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/5 Après on voit quel sens cela prend pour nous et on le met en forme. Aussi simple et aussi complexe que ca #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
Merci à @cotteretchris pour ses réponses aux 2 Questions d’aujourd’hui à notre Tweet_interview -Vous trouvez toutes Quest et Rép sur ma page

25 juillet

#05

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q5-P.LIBAN:Quelle est la raison du ChoixDramaturgique qui met au centre l’image?Comment elle dialogue avec la parole? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/1 L’image est un instantané qui comporte une surface et une profondeur. pour moi elle est un résidu de mémoire #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/2 Je précise que je parle des images à notre disposition (photos, vidéos etc…), pas celles de la représentation #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/3 dc j’ai à ma disposition des résidus de mémoire que j’essaie d’interroger. Quand ils me répondent, je les garde #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/4 Les acteurs dialoguent avec ces résidus, ils sont des emetteurs-récepteurs #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/5 Le langage (assemblage intelligible de signes) s’organise alors, et le verbe se concrétise, lorsque nécessaire #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/6 Je dois utiliser le résidu de mémoire comme seule preuve d’un évènement dont je n’ai pas été témoin #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/7 Voilà la raison de cette dramaturgie. JE N’ETAIS PAS LA MAIS JE VOUS EN PARLE QUAND MEME. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/8 Le résidu/image permet de détourner ce mensonge/fiction originel. Une dramaturgie du réel, faire mentir la fiction #Twint

#06

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q6-P.LIBANproximité-absence:mémoires collectives/individuelles dans les conflits au MoyenOrient:quel est leur écart? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/1 Comment puis-je regarder un évènement? De quel angle et à quelle distance? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/2 c la question à laquelle je dois répondre, ou que je dois interroger, dès le début d’un projet #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/3 Raymond dans Ahlan Wa Sahlan #4: Je n’étais pas à Tunis, je n’ai rien pu voir. J’y suis allé, c’était pire #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/4 les révoltes arabes posent une nouvelle question: comment s’approcher d’un évènement à l’heure du 2.0 ? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/5 C’est la distance qui crée l’onde de choc. #Twint

26 juillet

#07

Smona iPolvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q7-Hier Piscator,cinéma, ThéâtrePolitiqueDocumentaire/Today W.2.0.Le théâtre peut s’emparer d’une révolution en cours? #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q7- Juste une image de Piscator… #TwInt pic.twitter.com/16j4dR1k

Erwin Piscator à l’entrée de Nollendorf Theater, Berlin, 1929 – photo by Sacha Stone – image utilisée dans la Question Q7

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/1 le théâtre peut approcher mais ne pas s’emparer. Il est un médium qui rend possible pas une récréation par défaut #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/2 Le théâtre est l’endroit d’un rdv, convoquons et parlons de révolution, pourquoi pas? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/3 On en parlera certainement d’une autre manière qu’ailleurs, cette autre manière c’est ce que nous devons trouver #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/4 je reviens par là à mon idée de mouvement, générer un groupe qui génère une pensée sur des évènements #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/5 Les médiums changent, à nous de les débusquer. Mais l’histoire du monde elle ne change pas, elle joue #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/6 Et mon théâtre n’est ni politique ni documentaire, il s’amuse des limites du genre, il se contredit lui-même #Twint

#08

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q8- Web 2.0,révolutions, démocraties – Tout citoyen-spectateur peut-il devenir vraiment plus acteur dans un mouvement? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/1 Et tout citoyen peut-il devenir acteur dans un mouvement? A quel titre? Pour dire quoi? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/2 Je m’interroge sur le mot acteur. Acteur de ? Acteur dans? Récepteur actif? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/3 Le 2.0 rend actif notre rapport au fait, à l’évènement. reste la question de ce que l’on peut en faire #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/4 Jusqu’au le 2.0 modifie-t-il notre manière de percevoir? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/5 L’outil est nouveau, ouvre des possibles. On l’utilise, mais comment lui nous utilise-t-il? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/6 Le 2.0, pour conclure, crée un espace de citoyennneté, il ne crée pas le citoyen #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Merci pour les réponses d’aujourd’hui- hier et à demain – aujourd’hui pour notre dernier jour de Tweet_interview #Twint

27 juillet

#09

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q9-Film Démocratie Année Zéro-quel a été le point de vue de départ? Quel regard porte-il sur la révolution en Tunisie? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R9/1 Aucun point de vue au départ, (très) lente maturation. Puis réflexion sur pouvoir/contre-pouvoir #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R9/2 Une révolution qui ne cherche pas le pouvoir, mais à le surveiller, c’est rassurant, non? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R9/3 Regard bienveillant 🙂 #Twint

#10

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q10 – Démocratie Année Zéro, film documentaire: Quel a été son processus de tournage ? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R10/1 Processus hasardeux et plein d’heureux hasards. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R10/2 Suivre des personnes qui m’intéressent, et se laisser raconter des histoires #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R10/3 ET AIMER PASSIONNEMENT CES HISTOIRES #Twint

#11

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris J’aurais une dernière question Q11 pour conclure notre Tweet_interview.Je la pose, à toi choisir si répondre ou pas #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q11- Une année en Tunisie pour le tournage de ton film. Quelle est l’image/souvenir que tu retiens de cette expérience?#Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R11 Que le plus insupportable dans une dictature c’est au fond le règne de l’arbitraire #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris merci beaucoup Christophe pour cette interview. A bientôt et bon film! #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani Merci à toi #Twint

Tweet_intervista integrale

Versione tradotta in italiano

Per chi non avesse potuto seguirla su Twitter, oppure volesse rileggerla, ecco qui la nostra Tweet_intervista in versione integrale in italiano, trascritta così come si è svolta su Twitter, giorno per giorno e Tweet per Tweet.
Buona lettura!

23 luglio

#01

Simona Polvani
@cotteretchris D1- Come e quando nascono i tuo interessi per il teatro e per il cinema ed esiste una relazione tra di essi? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R1/1 Con la mia pratica teatrale la sensazione di partire dalla scoperta progressiva del mondo #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R1/2 e tentare di ricondurlo a sé #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani  R1/3 Col cinema,per me nuovo,esplorare il percorso inverso,per ora.Compromettersi con il reale in modo diverso

#02

Simona Polvani ‏
@cotteretchris D2 – T.DuSoleil, O.DiPechino,Kathakali,Cunningham, arti orientali: Quale la loro influenza sulla tua regia teatrale? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R2/1 Il ritmo, organizzare la perdita del tempo, sperimentare la perdita del tempo e del ritrovarsi con esso #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R2/2 Mettere in scena è assumere per qualche istante il potere sul tempo, il proprio e quello di chi ci guarda #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani  R2/3 Convocare uno spazio (scena/film/fotografia) è partire alla ricerca del tempo #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R2/4 che si ha la voglia di ritrovarvi all’interno #Twint F

24 luglio
#03

Simona Polvani ‏
@cotteretchris D3 – Progetto Libano: Come nasce ? Quale idea implica la parola polisemantica “Movimento”? #Twint pic.twitter.com/e74Phqpi

I 7 Movimenti del Projet Liban – immagine usata nella domanda D3

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/1 E’ nato dall’indignazione alla lettura della stampa tra il 12 luglio e il 13 agosto 2006 #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/2 E’ nato dal bisogno di rivivere certe pagine oscure della storia contemporanea del Medio Oriente #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/3 Con uno strumento temibile:l’anacronismo.Avvicinare idee, momenti che non avrebbero mai dovuto esserlo #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/4 Da questo confronto, o piuttosto frizione, nasce una lettura degli eventi che può apparire nuova #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani 3/5 Movimento rivela il processo di creazione:musicale,prima di tutto musicale.E’ anche postulato drammaturgico #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/6 ossia non cercare il senso di un avvenimento, bensì il luogo in cui questo senso ci sfugge #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/7 Accettare per principio che non si cerca una risposta, ma di porre lo sguardo su un congegno in movimento #Twint

#04

Simona Polvani ‏
@cotteretchris D4 – Progetto Libano/ Dispositivo scenico: Come è costruito? Quale spazio per l’improvvisazione in scena? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/1 Niente è costruito preliminarmente #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/2 Partiamo proprio da dove ci troviamo: una ignoranza e una sala prove #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/3 Per tentare di colmare l’ignoranza iniziamo a usare e a giocare con dei residui di memorie #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/4 delle foto, delle registrazioni, dei video e un largo uso del 2.0 #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/5 Dopo vediamo che senso ciò assume per noi e lo mettiamo in forma.Né più semplice,né più complesso di così #Twint

Simona Polvani ‏
Grazie a @cotteretchris per le risposte alle due domande di oggi della Tweet_intervista- Trovate domande e risposte in FR e IT sulla mia pag

25 luglio

#05

Simona Polvani ‏
@cotteretchris D5- P.Libano: Quali le ragioni della scelta drammaturgica che pone al centro l’immagine? Come dialoga con la parola? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/1L’immagine è un’istantanea provvista di una superficie e di una profondità, per me è un residuo di memoria #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani 5/2 Preciso,parlo delle immagini a nostra disposizione(foto,video,ecc..),non di quelle della rappresentazione #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/3 dunque ho a disposizione dei residui di memoria che provo a interrogare. Quando mi rispondono, li conservo  #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/4 Gli attori dialogano con questi residui, sono dei ricetrasmettitori #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani  R5/5 Il linguaggio (accostamento intelligibile di segni) si organizza,e il verbo si concretizza, se necessario #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani  R5/6 Devo usare il residuo di memoria come la sola prova di un evento di cui non sono stato testimone #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/7 Ecco la ragione di questa drammaturgia: NON C’ERO MA VE NE PARLO LO STESSO #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/8 Il residuo/immagine consente di dirottare la menzogna/finzione originaria. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/8-1 Una drammaturgia del reale, far mentire la finzione #Twint

#06

Simona Polvani ‏
@cotteretchris D6- P.Libano/ vicino-lontano: memorie collettive/memorie individuali nei conflitti mediorientali: quale lo scarto? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/1 Come posso guardare un avvenimento? Da quale angolo e a quale distanza? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/2 E’ la questione a cui devo rispondere, o che devo interrogare, dall’inizio del progetto #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/3 Raymond in Ahlan Wa Sahlan #4: Non ero a Tunisi, non ho potuto vedere niente. Ci sono andato, era peggio #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/4 Le rivolte arabe pongono una nuova questione: come accostarsi a un avvenimento all’epoca del 2.0? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/5 E’ la distanza che crea l’onda d’urto #Twint
cotteret ‏@cotteretchris

26 luglio

#07

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris D7- Ieri Piscator,cinema,Teatro Politico Documentario/Oggi web 2.0.Può il teatro appropriarsi di rivoluzioni in corso? #Twint
Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris D7 – Solo un’immagine di Piscator….#Twint pic.twitter.com/Egj2xdGn

Scenografia per lo spettacolo “Il buon soldato Schweik”, regia di E. Piscator (1928), con proiezioni di immagini realizzate da George Grosz. (da http://art-for-a-change.com/blog/2010/02)

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani 7/1Il teatro può avvicinarsi,non appropriarsi.E’ un medium che rende possibile non una ricreazione per difetto #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/2 Il teatro è il luogo di un incontro, convochiamo e parliamo di rivoluzione, perché no? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/3 Se ne parlerà sicuramente in un altro modo che altrove, quest’altro modo è ciò che dobbiamo trovare #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/4 Ritorno da qui alla mia idea di movimento, generare un gruppo che genera un pensiero sugli avvenimenti #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/5 I media cambiano, a noi stanarli. Ma la storia del mondo non cambia, finge #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/6 Il mio teatro non è politico né documentario,si diverte con i limiti del genere,si contraddice lui stesso #Twint

#08

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris D8 – Web 2.0,rivoluzioni e democrazie:Ogni cittadino-spettatore può diventare davvero più attore? #Twint pic.twitter.com/ArvQl3ZX

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/1 E ogni cittadino può diventare attore in un movimento? A che titolo? Per dire cosa? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/2 Mi interrogo sulla parola attore. Attore di? Attore in? Recettore attivo? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/3 Il 2.0 rende attivo il nostro rapporto col fatto, con l’evento, resta la questione di cosa possiamo farne #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/4 A che punto il 2.0 modifica il nostro modo di percepire? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/5 Lo strumento è nuovo, apre delle possibilità. Lo usiamo, ma esso come ci usa? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/6 Per concludere, il 2.0 crea uno spazio di cittadinanza, non crea il cittadino #Twint

27 luglio
#09

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris D9- Film Démocratie Année Zéro -Qual’è il punto di vista da cui parte? Che sguardo porta sulla rivoluzione in Tunisia? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani  R9/1 Nessun punto di vista all’inizio, (molto) lenta maturazione. Poi riflessione su potere/contropotere #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R9/2 Una rivoluzione che non cerca il potere, ma di sorvegliarlo, è rassicurante, vero? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R9/3 Sguardo benevolo 🙂 #Twint

#10

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris D10 – Démocratie Année Zero, Film documentario: Qual’è stato il procedimento cinematografico di ripresa? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R10/1 Processo avventuroso e pieno di casi felici. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R10/2 Seguire persone che mi interessano, e lasciarle raccontare delle storie #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R10/3 E AMARE APPASSIONATAMENTE QUELLE STORIE #Twint

#11

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Avrei un’ultima domande extra D11 per concludere la nostra intervista. La formulo,a te decidere se rispondere o meno. #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris D11 – Un anno in Tunisia per girare il tuo film. Qual’è l’immagine/ricordo che porti con te di questa esperienza? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R11 Che la cosa più insopportabile in una dittatura in fondo è il regno dell’arbitrio #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Grazie a Christophe per questa intervista.A presto e buon film!  #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani Grazie a te #Twint

 

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