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Archivio mensile:ottobre 2012

IO TWEET_INTERVISTO

di SIMONA POLVANI – giovedì 18 ottobre 2012 ore 23.53

Pagina Twitter di Simona Polvani / IO TWEET_INTERVISTO

Dalla fine del 2010 porto avanti un progetto di interviste sulla piattaforma Twitter, dal nome Tweet_interviste, dopo aver oscillato (e in parte lo fa tuttora) tra Twitter_interviste e Twitterviste.

Incuriosita dalle caratteristiche di questo social network, in particolare dal formato ridotto imposto per i messaggi, che non possono superare i 140 caratteri, e attratta dalle dinamiche che tale limitazione è sensibile di innescare nella composizione del messaggio, il Tweet (veloce come un cinguettio), sia dal punto di vista dello stile che del contenuto, con un implicito ricorso all’ipertesto, ho deciso di usare questa piattaforma in un modo eterodosso.

Non per scambiare messaggi con la rete di amici o contatti vari, né per diffondere semplicemente notizie, ma per sperimentare una nuova forma di intervista, un’intervista live su e via Twitter, diretta iniziamente ad artisti, pensatori, operatori nell’ambito delle performing arts, delle net arts, al crocevia con le tecnologie digitali e i new media, di area italiana e francofona.
Ogni intervista si è svolta quindi in doppia lingua, italiano e francese, con la traduzione e pubblicazione, nella maggior parte dei casi immediata,  dei tweet nella lingua originale e nella lingua tradotta.

Se, come sostiene Marshall McLuhan, “il medium è il messaggio”, dato per assunto che Twitter è un medium, di quale tipo di messaggio si tratta? E un’intervista che si svolga dentro e attraverso questo medium, che tipo di caratteristiche ha? Incide Twitter sul formato e sul contenuto dell’intervista? E in quale modo?

Sono alcune delle domande che mi sono posta e alle quali le Tweet_interviste stanno rispondendo.

Nelle pagine seguenti trovate le mie Tweet_interviste.

La prima, il primo esperimento, è avvenuto dal 1 al 15 marzo 2011.  L’intervistato era il filosofo, net artista, esperto di new media e nuove tecnologie francese Emmanuel Guez. Un’intervista che si è svolta nell’arco di due settimane, con dieci domande, una al giorno, e relative risposte dal lunedì al venerdì.

Per la Tweet_intervista usavo il mio account Twitter, twittando ogni mattina una domanda per Guez, che rispondeva dal proprio account nell’arco della giornata. Per identificare domande e risposte, ed evitare che si perdesse la consequenzialità, ho elaborato un piccolo protocollo identificativo per la Tweet_intervista, le domande, le risposte e il loro ordine.

Come potreste notare dalla loro lettura,  non ho obbligato l’intervistato a rispondere in un solo tweet, anche se ho posto dei limiti al massimo dei tweet che potevano essere usati (non più di dieci), mai in effetti raggiunto.

Le domande invece dovevano essere strettamente contenute in un solo tweet.
Avevo coma partner la webzine Krapp’s Last Post.

La seconda e la terza, rispettivamente al duo di artisti ricci/forte (il 3 settembre 2011)e al regista Fabrizio Arcuri (il 17 settembre 2011) sono state invece realizzate in collaborazione con la webzine Il tamburo di Kattrin e abbiamo sperimentato una diversa forma. Si è trattato infatti di un appuntamento pomeridiano sulla piattaforma Twitter per cinque domande e risposte, che sono avvenute nella contestualità temporale.

Dopo una pausa di alcuni mesi, ho deciso di riprendere le Tweet_interviste, aprendo questo blog per poterle gestire, darne quindi l’annuncio, con una presentazione dell’intervistato e le istruzioni per seguire l’intervista su Twitter, e poterne conservare successivamente memoria, rendendole fruibili una volta terminate su Twitter, nel formato trascritto, il più possibile mimetico, anche sulle pagine del blog.

La prima intervista gestita attraverso il blog è stata all’editore e critico teatrale Oliviero Ponte di Pino e si è svolta in un modo simile alla prima a Guez ma con un tempo contratto in cinque giorni, con due domande al giorno. Il periodo è stato dal 20 al 24 febbraio 2012.

Ne sono seguite altre tre, con cadenza ogni mese e mezzo circa, alla net artista Annie Abrahams, alla direttrice del Santarcangelo Festival Silvia Bottiroli, e al regista teatrale e documentarista Christophe Cotteret, agli artisti Fanny & Alexander.

Ogni intervista ha una pagina dedicata sotto la pagina Tweet_interviste.
Per quanto un’analisi effettiva dell’esperimento Tweet_intervista sarà affidata a un momento successivo, possiamo già affermare da adesso che il medium abbia effetti su formato e conteuto dell’intervista, sia dal punto di vista della domanda che della risposta.

Se ho in parte elaborato un mio modo di formulare le domande, una sorta di slang, fatto di parole chiave, e/o link foto, ogni intervistato ha dimostrato il suo personale approccio alla sintesi del tweet e alla sua icasticità- iconicità, affidandosi a differenti registri di linguaggio, facendo abbondante uso o meno di link di testo, fotografie, video oppure affidandosi unicamente alla parola.

Gli esiti sono sempre interessanti e ben lungi dalla superficialità alla quale l’aleatorietà del medium e la sua apparente sinteticità potrebbero indurre a pensare.

Sono stata la prima a sperimentare interviste su Twitter, altri stanno seguendo il mio esempio, a testimonianza che l’idea  che ho avuto era meno peregrina di quanto all’inizio alcuni hanno forse ritenuto.
Il mio progetto continua, poiché mi appassiona e mi diverte, perché ogni volta apprendo cose nuove, e “sondo” – come mi hanno insegnato McLuhan e alcuni amici francesi come Franck Bauchard -, perché incontro l’intervistato e assieme a lui, in contemporanea, una comunità intera, molte comunità, che si esprimono, sommuovono e (si) rivoluzionano su e attraverso Twitter.

Tweet_intervistare, e in doppia lingua, in definitiva è uno spasso!

Ci seguite? Su Twitter, al mio account, simonapolvani,  e sulle pagine di questo blog.

di SIMONA POLVANI, martedì 9 ottobre 2012, ore 23.30

Dal lunedì 23 al venerdì 27 luglio ogni mattina ci siamo dati appuntamento con il regista teatrale e documentarista Christophe Cotteret  sulla piattaforma o social network Twitter per una Tweet_intervista.

Christophe Cotteret, parigino di nascita, lavora tra  Bruxelles, Beirut e Tunisi.
Il suo ultimo progetto teatrale è Projet Liban,  7 Movimenti/spettacoli. Il suo primo documentario di lungometraggio, che ha girato in Tunisia tra il 2011 e il 2012,  è Démocratie Année Zéro. Argomento: la rivoluzione tunisina.

Ogni mattina ho posto a Christophe Cotteret due domande, a cui egli ha risposto durante la giornata. La Tweet_intervista, in francese, è stata tradotta in italiano con un breve scarto temporale, praticamente in simultanea, e ri-twittata. il nostro hashtag era #Twint.

Per chi non avesse potuto seguirla su Twitter, oppure volesse rileggerla, ecco qui la nostra Tweet_intervista in versione integrale in italiano, trascritta così come si è svolta su Twitter, giorno per giorno e Tweet per Tweet.
Buona lettura!

23 luglio

#01

Simona Polvani
@cotteretchris D1- Come e quando nascono i tuo interessi per il teatro e per il cinema ed esiste una relazione tra di essi? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R1/1 Con la mia pratica teatrale la sensazione di partire dalla scoperta progressiva del mondo #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R1/2 e tentare di ricondurlo a sé #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani  R1/3 Col cinema,per me nuovo,esplorare il percorso inverso,per ora.Compromettersi con il reale in modo diverso

#02

Simona Polvani ‏
@cotteretchris D2 – T.DuSoleil, O.DiPechino,Kathakali,Cunningham, arti orientali: Quale la loro influenza sulla tua regia teatrale? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R2/1 Il ritmo, organizzare la perdita del tempo, sperimentare la perdita del tempo e del ritrovarsi con esso #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R2/2 Mettere in scena è assumere per qualche istante il potere sul tempo, il proprio e quello di chi ci guarda #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani  R2/3 Convocare uno spazio (scena/film/fotografia) è partire alla ricerca del tempo #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R2/4 che si ha la voglia di ritrovarvi all’interno #Twint F

24 luglio


#03

Simona Polvani ‏
@cotteretchris D3 – Progetto Libano: Come nasce ? Quale idea implica la parola polisemantica “Movimento”? #Twint pic.twitter.com/e74Phqpi

I 7 Movimenti del Projet Liban – immagine usata nella domanda D3

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/1 E’ nato dall’indignazione alla lettura della stampa tra il 12 luglio e il 13 agosto 2006 #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/2 E’ nato dal bisogno di rivivere certe pagine oscure della storia contemporanea del Medio Oriente #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/3 Con uno strumento temibile:l’anacronismo.Avvicinare idee, momenti che non avrebbero mai dovuto esserlo #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/4 Da questo confronto, o piuttosto frizione, nasce una lettura degli eventi che può apparire nuova #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani 3/5 Movimento rivela il processo di creazione:musicale,prima di tutto musicale.E’ anche postulato drammaturgico #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/6 ossia non cercare il senso di un avvenimento, bensì il luogo in cui questo senso ci sfugge #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/7 Accettare per principio che non si cerca una risposta, ma di porre lo sguardo su un congegno in movimento #Twint

#04

Simona Polvani ‏
@cotteretchris D4 – Progetto Libano/ Dispositivo scenico: Come è costruito? Quale spazio per l’improvvisazione in scena? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/1 Niente è costruito preliminarmente #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/2 Partiamo proprio da dove ci troviamo: una ignoranza e una sala prove #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/3 Per tentare di colmare l’ignoranza iniziamo a usare e a giocare con dei residui di memorie #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/4 delle foto, delle registrazioni, dei video e un largo uso del 2.0 #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/5 Dopo vediamo che senso ciò assume per noi e lo mettiamo in forma.Né più semplice,né più complesso di così #Twint

Simona Polvani ‏
Grazie a @cotteretchris per le risposte alle due domande di oggi della Tweet_intervista- Trovate domande e risposte in FR e IT sulla mia pag

25 luglio

#05

Simona Polvani ‏
@cotteretchris D5- P.Libano: Quali le ragioni della scelta drammaturgica che pone al centro l’immagine? Come dialoga con la parola? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/1L’immagine è un’istantanea provvista di una superficie e di una profondità, per me è un residuo di memoria #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani 5/2 Preciso,parlo delle immagini a nostra disposizione(foto,video,ecc..),non di quelle della rappresentazione #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/3 dunque ho a disposizione dei residui di memoria che provo a interrogare. Quando mi rispondono, li conservo  #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/4 Gli attori dialogano con questi residui, sono dei ricetrasmettitori #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani  R5/5 Il linguaggio (accostamento intelligibile di segni) si organizza,e il verbo si concretizza, se necessario #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani  R5/6 Devo usare il residuo di memoria come la sola prova di un evento di cui non sono stato testimone #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/7 Ecco la ragione di questa drammaturgia: NON C’ERO MA VE NE PARLO LO STESSO #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/8 Il residuo/immagine consente di dirottare la menzogna/finzione originaria. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/8-1 Una drammaturgia del reale, far mentire la finzione #Twint

#06

Simona Polvani ‏
@cotteretchris D6- P.Libano/ vicino-lontano: memorie collettive/memorie individuali nei conflitti mediorientali: quale lo scarto? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/1 Come posso guardare un avvenimento? Da quale angolo e a quale distanza? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/2 E’ la questione a cui devo rispondere, o che devo interrogare, dall’inizio del progetto #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/3 Raymond in Ahlan Wa Sahlan #4: Non ero a Tunisi, non ho potuto vedere niente. Ci sono andato, era peggio #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/4 Le rivolte arabe pongono una nuova questione: come accostarsi a un avvenimento all’epoca del 2.0? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/5 E’ la distanza che crea l’onda d’urto #Twint
cotteret ‏@cotteretchris

26 luglio

#07

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris D7- Ieri Piscator,cinema,Teatro Politico Documentario/Oggi web 2.0.Può il teatro appropriarsi di rivoluzioni in corso? #Twint


Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris D7 – Solo un’immagine di Piscator….#Twint pic.twitter.com/Egj2xdGn

Scenografia per lo spettacolo “Il buon soldato Schweik”, regia di E. Piscator (1928), con proiezioni di immagini realizzate da George Grosz. (da http://art-for-a-change.com/blog/2010/02)

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani 7/1Il teatro può avvicinarsi,non appropriarsi.E’ un medium che rende possibile non una ricreazione per difetto #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/2 Il teatro è il luogo di un incontro, convochiamo e parliamo di rivoluzione, perché no? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/3 Se ne parlerà sicuramente in un altro modo che altrove, quest’altro modo è ciò che dobbiamo trovare #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/4 Ritorno da qui alla mia idea di movimento, generare un gruppo che genera un pensiero sugli avvenimenti #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/5 I media cambiano, a noi stanarli. Ma la storia del mondo non cambia, finge #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/6 Il mio teatro non è politico né documentario,si diverte con i limiti del genere,si contraddice lui stesso #Twint

#08

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris D8 – Web 2.0,rivoluzioni e democrazie:Ogni cittadino-spettatore può diventare davvero più attore? #Twint pic.twitter.com/ArvQl3ZX

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/1 E ogni cittadino può diventare attore in un movimento? A che titolo? Per dire cosa? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/2 Mi interrogo sulla parola attore. Attore di? Attore in? Recettore attivo? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/3 Il 2.0 rende attivo il nostro rapporto col fatto, con l’evento, resta la questione di cosa possiamo farne #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/4 A che punto il 2.0 modifica il nostro modo di percepire? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/5 Lo strumento è nuovo, apre delle possibilità. Lo usiamo, ma esso come ci usa? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/6 Per concludere, il 2.0 crea uno spazio di cittadinanza, non crea il cittadino #Twint

27 luglio


#09

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris D9- Film Démocratie Année Zéro -Qual’è il punto di vista da cui parte? Che sguardo porta sulla rivoluzione in Tunisia? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani  R9/1 Nessun punto di vista all’inizio, (molto) lenta maturazione. Poi riflessione su potere/contropotere #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R9/2 Una rivoluzione che non cerca il potere, ma di sorvegliarlo, è rassicurante, vero? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R9/3 Sguardo benevolo 🙂 #Twint

#10

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris D10 – Démocratie Année Zero, Film documentario: Qual’è stato il procedimento cinematografico di ripresa? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R10/1 Processo avventuroso e pieno di casi felici. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R10/2 Seguire persone che mi interessano, e lasciarle raccontare delle storie #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R10/3 E AMARE APPASSIONATAMENTE QUELLE STORIE #Twint

#11

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Avrei un’ultima domande extra D11 per concludere la nostra intervista. La formulo,a te decidere se rispondere o meno. #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris D11 – Un anno in Tunisia per girare il tuo film. Qual’è l’immagine/ricordo che porti con te di questa esperienza? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R11 Che la cosa più insopportabile in una dittatura in fondo è il regno dell’arbitrio #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Grazie a Christophe per questa intervista.A presto e buon film!  #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani Grazie a te #Twint

 

par SIMONA POLVANI – mardi 9 octobre 2012, 00.01

Du lundi 23 au vendredi 27 juillet, on s’est donné rendez-vous tous les matins avec le metteur en scène et réalisateur de documentaire Christophe Cotteret sur la plateforme ou réseau social Twitter pour une Tweet_interview.

Christophe Cotteret, né à Paris, travaille entre Bruxelles et Beyrouth.
Son dernier projet  théâtral est Projet Liban, en 7 Mouvements/spectacles. Son premier documentaire de long métrage, que Cotteret vient de tourner en Tunisie, est Démocratie Année Zéro. Son sujet:  la révolution tunisienne.

Chaque matin j’ai  posé via Twitter deux questions à Christophe Cotteret qui a rèpondu pendant la journée.  La Tweet_Interview a été en italien et en français. Notre hashtag était #TwInt

Voilà notre Tweet_interview, dans son integralité, transcrite là, comme elle s’est déroulée sur Twitter, jour par jour et Tweet par Tweet.

Bonne lecture!

23 juillet

#01

Simona Polvani ‏
@cotteretchris Q1-Tes intérêts pour le théâtre et le cinéma: comment, quand sont-ils nés ? Existe-t-il un rapport entre ces intérêts? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani Avec ma pratique théâtrale le sentiment de partir de la découverte progressive du monde et tenter de le ramener à soi.

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R1/2 Avec le cinéma, nouveau pour moi, explorer le cheminement inverse, pour l’instant. Se brûler différemment avec le réel.

 

#02

Simona Polvani ‏
@cotteretchris Q2- T.DuSoleil,O.DePékin, Kathakali, Cunningham, arts orientaux: Quelle a été leur influence sur ta mise en scène? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R2/1 Le rythme, organiser la perte du temps, faire l’expérience de la perte du temps, et de ses retrouvailles avec lui

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R2/2 mettre en scène c’est prendre quelques instants le pouvoir sur le temps, le sien, et celui de ceux qui nous regardent

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R2/3 Convoquer un espace (scène/film/photographie) c’est partir à la recherche du temps que l’on a envie d’y trouver à l’intérieur

24 juillet

#03

Simona Polvani
@cotteretchris Q3- Projet Liban:Comment est- il né? Le mot polysémique Mouvement, quelle idée implique-t-il? #Twint http://twitter.com/SimonaPolvani/status/227725863981047808/photo/1pic.twitter.com/UzulG10F

Les 7 mouvements du Projet Liban- image utilisée dans la Question Q3

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/1 Né de l’indignation à la lecture de la presse entre le 12 juillet et le 13 aout 2006 #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/2 Né du besoin de revivre certaines pages sombres de l’histoire contemporaine du Moyen-Orient #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/3 Avec un outil redoutable: l’anachronisme. Rapprocher des idées, des moments qui n’auraient jamais dû l’être #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/4 De cette confrontation, ou plutôt friction, naît une une lecture des évènements qui peut nous apparaître nouvelle #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/5 Mouvement avoue le processus de création:musical, avant tout musical. Il signifie aussi un postulat dramaturgique #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/6 c’est-à-dire ne pas chercher le sens d’un évènement, mais plutôt l’endroit où ce sens nous fuit. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R3/7 Accepter pour principe qu’ on ne cherche pas une réponse, mais à poser notre regard sur un mécanisme en mouvement #Twint

#04

Simona Polvani
@cotteretchris Q4- Projet Liban: Comment le dispositif scénique est-il construit? Quel est l’espace pour l’improvisation? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/1 Rien n’est construit au préalable. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/2 On part précisemment d’où l’on se trouve: une méconnaissance et une salle de répétition. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/3 Pour tenter de combler la méconnaissance on commence à utiliser et à jouer avec des résidus de mémoires #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/4 des photos, des enregistrements, des vidéos, et une large utilisation du 2.0 #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R4/5 Après on voit quel sens cela prend pour nous et on le met en forme. Aussi simple et aussi complexe que ca #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
Merci à @cotteretchris pour ses réponses aux 2 Questions d’aujourd’hui à notre Tweet_interview -Vous trouvez toutes Quest et Rép sur ma page

25 juillet

#05

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q5-P.LIBAN:Quelle est la raison du ChoixDramaturgique qui met au centre l’image?Comment elle dialogue avec la parole? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/1 L’image est un instantané qui comporte une surface et une profondeur. pour moi elle est un résidu de mémoire #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/2 Je précise que je parle des images à notre disposition (photos, vidéos etc…), pas celles de la représentation #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/3 dc j’ai à ma disposition des résidus de mémoire que j’essaie d’interroger. Quand ils me répondent, je les garde #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/4 Les acteurs dialoguent avec ces résidus, ils sont des emetteurs-récepteurs #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/5 Le langage (assemblage intelligible de signes) s’organise alors, et le verbe se concrétise, lorsque nécessaire #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/6 Je dois utiliser le résidu de mémoire comme seule preuve d’un évènement dont je n’ai pas été témoin #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/7 Voilà la raison de cette dramaturgie. JE N’ETAIS PAS LA MAIS JE VOUS EN PARLE QUAND MEME. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R5/8 Le résidu/image permet de détourner ce mensonge/fiction originel. Une dramaturgie du réel, faire mentir la fiction #Twint

#06

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q6-P.LIBANproximité-absence:mémoires collectives/individuelles dans les conflits au MoyenOrient:quel est leur écart? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/1 Comment puis-je regarder un évènement? De quel angle et à quelle distance? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/2 c la question à laquelle je dois répondre, ou que je dois interroger, dès le début d’un projet #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/3 Raymond dans Ahlan Wa Sahlan #4: Je n’étais pas à Tunis, je n’ai rien pu voir. J’y suis allé, c’était pire #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/4 les révoltes arabes posent une nouvelle question: comment s’approcher d’un évènement à l’heure du 2.0 ? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R6/5 C’est la distance qui crée l’onde de choc. #Twint

26 juillet

#07

Smona iPolvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q7-Hier Piscator,cinéma, ThéâtrePolitiqueDocumentaire/Today W.2.0.Le théâtre peut s’emparer d’une révolution en cours? #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q7- Juste une image de Piscator… #TwInt pic.twitter.com/16j4dR1k

Erwin Piscator à l’entrée de Nollendorf Theater, Berlin, 1929 – photo by Sacha Stone – image utilisée dans la Question Q7

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/1 le théâtre peut approcher mais ne pas s’emparer. Il est un médium qui rend possible pas une récréation par défaut #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/2 Le théâtre est l’endroit d’un rdv, convoquons et parlons de révolution, pourquoi pas? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/3 On en parlera certainement d’une autre manière qu’ailleurs, cette autre manière c’est ce que nous devons trouver #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/4 je reviens par là à mon idée de mouvement, générer un groupe qui génère une pensée sur des évènements #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/5 Les médiums changent, à nous de les débusquer. Mais l’histoire du monde elle ne change pas, elle joue #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R7/6 Et mon théâtre n’est ni politique ni documentaire, il s’amuse des limites du genre, il se contredit lui-même #Twint

#08

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q8- Web 2.0,révolutions, démocraties – Tout citoyen-spectateur peut-il devenir vraiment plus acteur dans un mouvement? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/1 Et tout citoyen peut-il devenir acteur dans un mouvement? A quel titre? Pour dire quoi? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/2 Je m’interroge sur le mot acteur. Acteur de ? Acteur dans? Récepteur actif? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/3 Le 2.0 rend actif notre rapport au fait, à l’évènement. reste la question de ce que l’on peut en faire #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/4 Jusqu’au le 2.0 modifie-t-il notre manière de percevoir? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/5 L’outil est nouveau, ouvre des possibles. On l’utilise, mais comment lui nous utilise-t-il? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R8/6 Le 2.0, pour conclure, crée un espace de citoyennneté, il ne crée pas le citoyen #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Merci pour les réponses d’aujourd’hui- hier et à demain – aujourd’hui pour notre dernier jour de Tweet_interview #Twint

27 juillet

#09

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q9-Film Démocratie Année Zéro-quel a été le point de vue de départ? Quel regard porte-il sur la révolution en Tunisie? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R9/1 Aucun point de vue au départ, (très) lente maturation. Puis réflexion sur pouvoir/contre-pouvoir #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R9/2 Une révolution qui ne cherche pas le pouvoir, mais à le surveiller, c’est rassurant, non? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R9/3 Regard bienveillant 🙂 #Twint

#10

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q10 – Démocratie Année Zéro, film documentaire: Quel a été son processus de tournage ? #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R10/1 Processus hasardeux et plein d’heureux hasards. #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R10/2 Suivre des personnes qui m’intéressent, et se laisser raconter des histoires #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R10/3 ET AIMER PASSIONNEMENT CES HISTOIRES #Twint

#11

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris J’aurais une dernière question Q11 pour conclure notre Tweet_interview.Je la pose, à toi choisir si répondre ou pas #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris Q11- Une année en Tunisie pour le tournage de ton film. Quelle est l’image/souvenir que tu retiens de cette expérience?#Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani R11 Que le plus insupportable dans une dictature c’est au fond le règne de l’arbitraire #Twint

Simona Polvani ‏@SimonaPolvani
@cotteretchris merci beaucoup Christophe pour cette interview. A bientôt et bon film! #Twint

cotteret ‏@cotteretchris
@SimonaPolvani Merci à toi #Twint

di SIMONA POLVANI – lunedì 1 ottobre 2012, ore 08.30

Fanny & Alexander: Chiara Lagani, Luigi De Angelis – photo courtesy by Enrico Fedrigoli

Dorothy/Francesca Mazza è interrotta. Sul punto di. Sta per. Inizia. Si arresta. Ricomincia. Daccapo. Meccanicamente. Sempre di fronte a una scelta, che dipende dalla sua volontà. Sempre di fronte. Cammina. Si siede. Ricomincia. Risponde. Gesti a scatti. Movimenti a spigoli. Tic, tic nervosi e una domanda che dovrebbe implicare risoluzioni: “Che cosa è il coraggio?”.
Nella luce del pomeriggio di fine luglio, nel cortile del carcere di Volterra, dove per il festival Volterra Teatro 2011 va in scena lo spettacolo WEST di Fanny & Alexander, assistiamo a un esperimento sulla persuasione occulta in Occidente, sulle tecniche della manipolazione sottile del linguaggio pubblicitario, in cui si intersecano motivi mitici a motivi legati alla contemporaneità, alla cronaca e ai grandi emblemi dell’occidente.
Francesca Mazza, che per questa sua innervata performance si è conquistata il Premio Ubu 2010 come miglior attrice protagonista, è messa continuamente alla prova da due persuasori, Chiara Lagani e Marco Cavalcoli, che secondo una tecnica di eterodirezione, da bordo scena, la radioguidano a distanza trasmettendole dei comandi in cuffia. La spronano all’azione in un perimetro sempre geometrico e ortodosso, persuadendola a fare ciò che mai farebbe, trasformandola in una marionetta umana, un robot radiocomandato. Micro guizzi nervosi sul suo viso e sul corpo traducono a pelle lo sfibramento della volontà e insieme la tenacia del sottrarsi, sfuggire, non abbandonarsi alla voce dell’altro. Lo spettatore dotato di un telecomando di carta, impotente per definizione, assiste, subisce, vorrebbe interrompere la pazzia di quella tortura psicologica.

Francesca Mazza in WEST – photo courtesy by Enrico Fedrigoli

WEST  è uno degli episodi dell’articolato e complesso Progetto O-Z (2007-2010) attraverso cui Fanny & Alexander ha esplorato e reinventato l’universo immaginario del celebre romanzo The Wonderful Wizard of Oz (Il meraviglioso mago di Oz) di L. Frank Baum, con l’arcinota versione cinematografica Il mago di Oz di Victor Fleming con Judy Garland, alla luce di problematiche della contemporaneità, attraverso una pluralità di forme artistiche, secondo una personale cifra estetica, dallo spettacolo teatrale, all’installazione, al video, al film, al concerto e al teatro musicale.
NORTH, Kansas Museum, SOUTH, There’s no place like home, EAST (prossime date, Contemporanea Festival, Prato, 3 e 4 ottobre), Emerald City, Kansas, HIM, Dorothy Sconcerto per Oz, sono gli altri episodi che completano il Progetto O-Z.

Sarà possibile assistere a WEST il prossimo 6 ottobre nell’ambito di Tempo Reale Festival (5-13 ottobre), la manifestazione fiorentina dedicataalla musica di ricerca, al teatro e alle installazioni, virati decisamente tutti verso le forme più performative. Sotto il titolo Rumore Rosa-il paesaggio delle voci  propone un’edizione speciale che ha per protagonista la voce, alla creatività femminile e nuovamente alla scoperta del paesaggio sonoro e dei luoghi nascosti della città di Firenze. Ma anche denso di sorprese musicali e di prime esecuzioni assolute e italiane. (info: http://www.temporealefestival.it/)

Marco Cavalcoli, in Emerald City, Progetto O-Z – photo courtesy by Enrico Fedrigoli

Teatro India, Short Theatre 2011, Roma. Assistiamo a T.E.L, spettacolo del Progetto Lawrence (2011-2013), realizzato in collaborazione con Tempo Reale. Esso prende spunto da alcune opere e dalla figura al contempo storica e leggendaria di Thomas Edward Lawrence, archeologo, agente segreto, ufficiale britannico, scrittore, meglio conosciuto come Lawrence d’Arabia, tra i capi della rivolta araba di inizio Novecento. Il Progetto, articolato in tre forme, T.E.L., il radiodramma 338171 TEL, e Rivolta nel deserto, spettacolo per 10 attori e 5 scrittori (debutto 2013), realizza un singolare e drammatico parallelismo tra l’ostinazione utopica di Lawrence e il suo fallimento e utopia e fallimento del teatro nella società contemporanea.

Chiara Lagani in T.E.L

T.E.L., dal punto di vista tecnologico e scenico, è un ingegnoso dispositivo per “comunicazioni utopiche”, in cui due attori, Chiara Lagani e Marco Cavalcoli, con la regia di Luigi De Angelis, collocati in due luoghi diversi, lontani nello spazio, in questo caso il Teatro India per la Lagani e il Teatro Quirino per Cavalcoli, ma collegati via internet satellitare, tessono a distanza un dialogo possibile-impossibile, una corrispondenza radiofonica, componendo uno spettacolo con l’aiuto di un tavolo “viso e interfaccia sonoro”, orizzonte di combattimenti. Gli spettatori, disposti ai lati della scena, vivono in presenza uno scarto, tra ciò che si manifesta ai loro occhi e ciò che possono cogliere di quanto avviene in questo altrove lontano, dalle reazioni fisiche e dalle parole dell’attore che con essi condivide lo spazio fisico e rappresenta, decodifica, l’altro.

Discorso grigio. Marco Cavalcoli, nelle vesti di un presidente di stato, deve pronunciare un discorso alla Nazione. Grigio, come la retorica dei discorsi politici ufficiali. Lo spettacolo, che ha debuttato nella primavera 2012, è la terza tappa del Progetto Discorsi (2011-2014), dopo il radiodramma Alla Nazione (Rai Radio3, 2011) e lo studio preparatorio Discorso alla Nazione. Il Progetto si compone di sei spettacoli-monologhi che esplorano la forma retorica del Discorso, per indagare il rapporto tra singolo e comunità, tra individuo e gruppo sociale. Le altre tappe saranno Discorso giallo, pedagogico, con Chiara Lagani; Discorso celeste, religioso, con Lorenzo Gleijeses; Discorso Rosa, sindacale affidato a Francesca Mazza; Discorso viola, giuridico, con Fabrizio Gifuni; e infine Discorso rosso, militare, con Sonia Bergamasco.
Discorso Grigio sarà in scena a Il Moderno di Agliana, Pistoia, il prossimo il 21 ottobre.

Marco Cavalcoli in Discorso grigio – photo courtesy by Enrico Fedrigoli

WEST, T.E.L., Discorso grigio, con i progetti articolati in cui si iscrivono, rendono conto della poetica della multidisciplinarietà, dell’inventiva, della poliedricità e del particolare modo di articolare il proprio lavoro artistico, di Fanny & Alexander.
Creata a Ravenna nel 1992, da Luigi de Angelis, regista, scenografo, grafico, filmmaker, light e sound designer (suo maestro Luigi Ceccarelli), assemblatore musicale e performer, e da Chiara Lagani, drammaturga, scrittrice, studiosa del linguaggio, costumista e attrice, Fanny & Alexander è un’autentica bottega d’arte, come a ragione la definiscono i suoi fondatori.
Nel 1997 si è aggregato stabilmente alla compagnia l’attore Marco Cavalcoli, protagonista di numerose creazioni.

Fanny & Alexander ha marcato con la sua presenza la scena della creazione artistica contemporanea in Italia, di cui è da due decenni protagonista, con riverberi anche all’estero (Francia, Belgio, Macedonia, Inghilterra….), attraverso l’innovatore e pluridisciplinare percorso di ricerca, declinato, come abbiamo visto, in spettacoli teatrali, progetti video e cinematografici, installazioni, azioni performative, mostre fotografiche, pubblicazioni, convegni e seminari di studi, festival e rassegne, con fertili collaborazioni costanti, come quella con il fotografo Enrico Fedrigoli, Zapruder Filmmakersgroup, Teatrino Clandestino, Ravenna Festival, Stefano Batterzaghi, e il già citato Tempo Reale.

La sua ricerca, di matrice prevalentemente concettuale, si è espressa attraverso una rimessa in discussione delle forme teatrali, dello spazio scenico, del ruolo dell’attore, della presenza del suono, creando ambienti sonori e musicali, che attingono alla composizione contemporanea, di matrice per lo più elettronica, e al repertorio classico operistico, in cui la parola, il suono, l’azione attoriale, il video, vanno a costituire una partitura puntuale, di particolare espressività. Lo spettatore, spesso inserito in un dispositivo scenico inglobante, viene avvolto in un’esperienza sensoriale sinestetica.

Dorothy Sconcerto per Oz, photo courtesy by Marco Caselli Nirmal

Prima di arrivare agli ultimi lavori citati, Fanny & Alexander si era cimentata in vari altri progetti. Con Progetto Requiem ha creato interessanti opere di teatro musicale, in collaborazione con Ravenna Festival.
Ada, cronaca familiare (Premio Speciale Ubu 2005, per lo spettacolo omonimo), è un percorso prismatico. Prendendo le mosse dalla fascinazione per il romanzo Ada o Ardore, di Nabokov, che si dipana attorno all’amore incestuoso tra due fratelli, Ada a Van, il Progetto arriva a indagare, attingendo al meccanismo del rebus, con la complicità di Stefano Batterzaghi, il tema della creazione dell’opera d’arte e della percezione sinestetica attraverso dodici produzioni tra spettacoli teatrali, concerti, installazioni, mostre fotografiche e pubblicazioni (Speak, memory, speak, Ardis I, Villa Venus, Ardis II, Rebus per Ada, Adescamenti- il concerto, Adescamenti- il laboratorio, Aqua Marina, Vaniada, N, O, X, Lucinda Museum, Promenada).

Gli enigmi di Ada, con la proiezione di Rebus per Ada (e Morning Smile di Zapruder), e un incontro con Chiara Lagani e Nadia Ranocchi, saranno proposti al teatro Il Moderno di Agliana il prossimo 21 ottobre.

Ada, cronaca familiare

Il Progetto Romeo e Giulietta interpreta in  chiave non romantica – e quindi con una chiave di lettura che si discosta da quella canonica – il mito dell’amore infelice dei due amanti shakespeariani. Esso viene in effetti rivoltato alla luce delle teorie di René Girard e riletto secondo i concetti di sacrificio e violenza.
Progetto Heliogabalus verte sulla figura di Vario Eliogabalo, conla sua ascesa imperiale e breve parabola, attraverso lo spettacolo Heliogabalus, la videoinstallazione Habemus Papam?, la mostra fotografica Homo Varius sol it arius e il concerto Strepito (per clacson e macchine del suono su arie mozartiane).

Sono invece ispirati a opere dello scrittore Tommaso Landolfi, lo spettacolo AMORE (2 atti), parabola sull’arte e sull’ispirazione poetica, e il recital letterario K.313, associato ad un’immagine-icona ispirata a un fatto di cronaca: l’attentato del 2002 al Teatro Dubrovka di Mosca in cui un gruppo di terroristi ceceni presero in ostaggio gli spettatori.

L’ultima avventura progettuale di Fanny & Alexander riguarda l’aspetto produttivo e le sinergie. Nel 2012 i membri di Fanny & Alexander costituiscono la Cooperativa E insieme ai nuclei artistici delle compagnia Menoventi, gruppo nanou e ErosAntEros.

 

Schermata dalla pagina Twitter di Fanny & Alexander

 

La Tweet_intervista con i limiti e le risorse del suo formato, della fragilità del flusso in cui si è presi, della temporalità che implica, mette alla prova le dinamiche del comunicare e nello stesso tempo permette di performare le forme della narrazione. Con Fanny & Alexander cercheremo di inoltrarci nella pluralità della loro esperienza artistica, alla luce di alcune parole chiave, teatro, forme della messa in scena, voce, video, installazioni, musica, rebus, letteratura e miti, ambienti sonori, attore e personaggi, crisi del teatro, crisi, collaborazioni.

L’appuntamento con Fanny & AlexanderLuigi De Angelis e Chiara Lagani– è sulla piattaforma Twitter per una Tweet_intervista in 10 domande e risposte in cinque giorni da lunedì 1 a venerdì 5 ottobre 2012.

Seguiteci!

Istruzioni per seguire l’intervista:

1. Se non lo avete già, dovete crearvi un account su twitter.com

2. Diventate follower di Simona Polvani (http://twitter.com/simonapolvani) e Fanny & Alexander (https://twitter.comer.com/fannyalex_info)

3.  Siete invitati a connettervi ogni giorno, o comunque nel modo più regolare possibile. Per cinque giorni (dal 1 al 5 giugno), Simona Polvani pubblicherà sulla sua pagina Twitter due domande per Fanny & Alexander che risponderanno il giorno stesso dalla loro pagina. L’hashtag è #TwInt

4. Prontuario di decriptaggio:

  • ogni domanda di Simona Polvani sarà costituita da un solo Tweet e sarà preceduta dalla lettera D seguita dal numero relativo alla domanda (es: D1 indica la prima domanda, D2 la seconda e così via)
  • ogni risposta di Fanny & Alexander potrà essere costituita da più Tweet e sarà preceduta dalla lettera R seguita dal numero relativo alla risposta e dal numero relativo al Tweet (es: R1/1 indica il primo Tweet di risposta alla domanda D1, R1/2 indica il secondo Tweet di risposta alla domanda D1, e così via…)
  • l’ultimo Tweet di risposta contiene alla fine la lettera F .