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Il 2 ottobre scorso ho intervistato via Twitter Francesco Giomi (qui la presentazione dell’intervista). 

Si è trattato di una Tweet_intervista in dieci domande, che ha affrontato tweet  per tweet vari temi legati al Tempo Reale Festival 2013 (4-17 ottobre), dedicato al rapporto tra suono e lavoro, alla musica di ricerca e popolare, con contributi suggestivi su Luciano Berio, sull’identità e la memoria. 

Per chi non avesse potuto seguire l’intervista in diretta e volesse leggerla, ecco qui tutti i Tweets nella story composta sulla mia pagina Storify:

Il suono del lavoro/ Simona Polvani tweet_intervista Francesco Giomi

Fateci sapere cosa ne pensate!

Alla prossima!

 

 

 

di SIMONA POLVANI, martedì 1 ottobre 2013, ore 19.15

Foto di Paolo Cagnacci

Foto di Paolo Cagnacci

Un luogo non è solo geografia, terra e natura da toccare e catturare con lo sguardo. Un luogo è anche i suoni che lo abitano, che produce ed emette. Suoni naturali, come il fruscio di alberi in un parco, i versi degli animali che lo popolano, il mare che si infrange sugli scogli. Suoni artificiali, quali il rumore di auto e treni, martelli e gru di edifici in costruzione e demolizione, la sirena di navi che attraccano in porto. Suoni umani, le voci dei bambini che durante la ricreazione giocano nel giardino della scuola, il gruppo degli anziani che si ritrova nella piazza, i giovani che gremiscono i marciapiedi nelle vie del centro fuori dai locali.

Basta porre l’orecchio in ascolto per accorgersi, tuttavia, che la maggior parte dei suoni in cui siamo immersi sono il prodotto dell’incontro dell’attività umana e delle macchine, sono suoni e rumori legati al lavoro, espressione di una certa realtà produttiva, sottoposti a un ciclo di vita come la società che li produce.

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Foto di Paolo Cagnacci

 

Sulla specificità del rapporto tra suono e lavoro è incentrata la sesta edizione di Tempo Reale Festival 2013 (Firenze, 4-17 ottobre), intitolato come esplicita dichiarazione d’intenti Frastuoni e sospiri. Universi sonori del lavoro. La manifestazione è curata da Tempo Reale, centro musicale creato a Firenze nel 1987 dal compositore Luciano Berio, divenuto nel corso degli anni una delle realtà italiane più interessanti per la ricerca, la produzione e la formazione nel campo delle nuove tecnologie musicali.

Dedicato alla musica di ricerca e alle esperienze più innovative del suono e delle sue relazioni con le altre arti, il festival propone concerti, performance e installazioni in vari luoghi della città di Firenze e Prato, tra permanenza ed estinzione, identità e memoria, dimensione sociale e culturale dei suoni, in varie declinazioni, legati al lavoro.

Se il concerto Canta che ti passa in collaborazione con l’Homme Armé, con cui si inaugura il festival ( 4 ottobre, Limonaia di Villa Strozzi) è dedicato ai canti del lavoro della memoria lavorativa italiana reinterpretati secondo una visione innovativa della tradizione, ai suoni tipici dell’artigianato fiorentino è consacrato Come suonava Firenze? Ascoltare il mondo artigiano (5 ottobre, Vecchio Conventino, Spazio Arti e Mestieri -SAM), interessante percorso guidato di ascolto nelle botteghe artigiane di un molatore e cesellatore del cristallo, di un tornitore del legno, di ferro battuto, come esplorazione di luoghi sonori reali.

Frastuoni è il titolo del concerto dell’artista tedesco FM Einhat (5 ottobre, Limonaia di Villa Strozzi), per la prima volta presente a Firenze. Industrial performer, senza compromessi si interessa da sempre ai suoni prodotti dal lavoro, cercando di tradurre gesti in musica in modo aggressivo e sorprendente.

Incontro tra la musica e il teatro è Tre studi sulla vacuità – partitura di gesti per orchestra del collettivo Fosca (9 ottobre, Cango), in cui l’esecuzione dell’op.44 di Schumann diventa teatro di una riflessione sul gesto musicale.

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Foto di Paolo Cagnacci

 

Porta lo spettatore in un percorso dentro i suoni del carcere il concerto inedito Leitmotiv /Sollicciano (14 ottobre, Casa Circondariale di Sollicciano) che ha per protagonisti i musicisti–detenuti dell’Orkestra Ristretta.

A una della storiche band rock, Led Zeppelin, è invece dedicata una doppia serata di cinema musicale (8 ottobre, Spazio Alfieri), nell’ambito del percorso di contatto di Tempo Reale con il mondo del rock, con la proiezione di Celebration Day (2012), preceduto dallo storico film degli anni Settanta, testimonianza dei concerti americani della band.

Tempo Reale Festival, in linea con la missione formativa che lo connota, ha lanciato un bando rivolto a giovani musicisti elettronici italiani invitati a proporre una composizione elettronica che riflettesse sulla relazione tra suono e lavoro. I lavori selezionati sono protagonisti del concerto Tr_Playlist #17 Sound at work (11 ottobre, Limonaia di Villa Strozzi).

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Foto di Paolo Cagnacci

Tempo Reale Festival, nel decennale della scomparsa di Luciano Berio, intende ricordare il maestro. Due sono i concerti con cui gli rende omaggio, nell’ambito del progetto internazionale più vasto Berio remembered, il monografico Momenti Berio (12 ottobre, Limonaia di Villa Strozzi ) e Ofanìm /Rendering (17 ottobre, Teatro Verdi), in collaborazione con l’Orchestra Regionale Toscana e il Coro della Maîtrise de Radio France. Ofanìm, in particolare, per due cori di bambini, due gruppi orchestrali, voce femminile e live electronics (1988–1997), tra i grandi capolavori di Berio, è anche uno dei due concerti – l’altro è Mores voices in Venice con David Moss – con cui Tempo Reale sarà presente alla Biennale Musica di Venezia 2013.

Completa il programma, sconfinando rispetto alle date del festival, il progetto Handmade Sound-Il mondo del lavoro nell’arte plastica sonora, che comprende una serie di installazioni e performance di Alberto Tadiello, Mechi Cena, Francesco Michi e di Marco e Saverio Lanza che si terranno (4 ottobre – 30 novembre, Limonaia di Villa Strozzi e Museo del Tessuto di Prato).

 

Francesco Giomi. Foto di Mira Loop

Francesco Giomi. Foto di Mira Loop

Di Tempo Reale Festival 2013, di Luciano Berio, di musica contemporanea ed elettronica, di gesto musicale, danza, teatrosuoni e lavoro, di Firenze e di altro ancora, parleremo in una Tweet_intervista, sul social network Twitter, mercoledì 2 ottobre, dalle ore 11.30 con Francesco Giomi, direttore di Tempo Reale, curatore del festival omonimo e protagonista dei concerti omaggio a Luciano Berio.

Compositore di musica sperimentale e regista del suono, l’estetica musicale di Francesco Giomi è improntata all’arte acusmatica e al live electronics, in stretta relazione con l’improvvisazione elettroacustica. Tra i principali collaboratori di Luciano Berio dal 1997 e il 2003, negli ultimi anni ha collaborato con alcuni degli artisti più significativi della scena contemporanea tra cui Henri Pousseur, David Moss, Uri Caine, Jim Black, Sonia Bergamasco,Jonathan Faralli, Elio Martusciello, Renzo Piano Building Workshop, Lelio Camilleri. Dal 2001 lavora con il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, di cui ha composto molte delle musiche dei suoi spettacoli di danza, i cui esiti sono stati raccolti nell’opera discografica in tre volumi Musiche per Danza (Miraloop, 2009-2010).

La Tweet_intervista con Francesco Giomi

 

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La Tweet_intervista con i limiti e le risorse del suo formato, della fragilità del flusso in cui si è presi, della temporalità che implica, mette alla prova le dinamiche del comunicare e nello stesso tempo permette di performare le forme della narrazione e dell’intervistare.

L’appuntamento con Francesco Giomi è su Twitter per una Tweet_intervista in 7 domande mercoledì 2 ottobre alle ore 11.30, minuto più, minuto meno.

Istruzioni per seguire l’intervista

1. Se non lo avete già, dovete crearvi un account su twitter.com

2. Diventate follower di Simona Polvani (https://twitter.com/SimonaPolvani) e /o Francesco Giomi (https://twitter.com/FrancescoGiomi)


3. Siete invitati a connettervi il 2 ottobre, dalle ore 11.30. Simona Polvani pubblicherà sulla sua pagina Twitter le domande per Francesco Giomi, che risponderà dalla sua pagina. L’hashtag è #TwInt

4. Prontuario di decriptaggio:

ogni domanda di Simona Polvani sarà costituita da un solo Tweet e sarà preceduta dalla lettera D seguita dal numero relativo alla domanda (es: D1 indica la prima domanda, D2 la seconda e così via)

ogni risposta di Francesco Giomi potrà essere costituita da più Tweet e sarà preceduta dalla lettera R seguita dal numero relativo alla risposta e dal numero relativo al Tweet ( es: R1/1 indica il primo Tweet di risposta alla domanda D1, R1/2 indica il secondo Tweet di risposta alla domanda D1, e così via…)

l’ultimoTweet di risposta contiene alla fine la lettera F

Seguiteci! E se vi va, intervenite e ritwittate 

di SIMONA POLVANI – sabato 28 settembre 2013, ore 14.08
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Io la rifaccio, una Tweet_intervista, sì, ne faccio proprio una…

Quando? Mercoledì 2 ottobre alle ore 11.30 minuto più minuto meno.

Dove?  Su Twitter, dal mio account https://twitter.com/SimonaPolvani

Chi intervisto?  Francesco Giomi, direttore di Tempo Reale, la fondazione musicale creata da Luciano Berio.
C’è un occasione particolare?  Tempo Reale Festival 2013 (4-17 ottobre), intitolato Frastuoni e sospiri. Universi sonori del lavoro, a Firenze, che propone concerti, performance, installazioni.
Di cosa twitteremo? Di musica contemporanea, elettronica, anche di teatro e performance e di altro, ovviamente.
Ci seguirete?  Chi lo sa…
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di SIMONA POLVANI – lunedì 1 ottobre 2012, ore 08.30

Fanny & Alexander: Chiara Lagani, Luigi De Angelis – photo courtesy by Enrico Fedrigoli

Dorothy/Francesca Mazza è interrotta. Sul punto di. Sta per. Inizia. Si arresta. Ricomincia. Daccapo. Meccanicamente. Sempre di fronte a una scelta, che dipende dalla sua volontà. Sempre di fronte. Cammina. Si siede. Ricomincia. Risponde. Gesti a scatti. Movimenti a spigoli. Tic, tic nervosi e una domanda che dovrebbe implicare risoluzioni: “Che cosa è il coraggio?”.
Nella luce del pomeriggio di fine luglio, nel cortile del carcere di Volterra, dove per il festival Volterra Teatro 2011 va in scena lo spettacolo WEST di Fanny & Alexander, assistiamo a un esperimento sulla persuasione occulta in Occidente, sulle tecniche della manipolazione sottile del linguaggio pubblicitario, in cui si intersecano motivi mitici a motivi legati alla contemporaneità, alla cronaca e ai grandi emblemi dell’occidente.
Francesca Mazza, che per questa sua innervata performance si è conquistata il Premio Ubu 2010 come miglior attrice protagonista, è messa continuamente alla prova da due persuasori, Chiara Lagani e Marco Cavalcoli, che secondo una tecnica di eterodirezione, da bordo scena, la radioguidano a distanza trasmettendole dei comandi in cuffia. La spronano all’azione in un perimetro sempre geometrico e ortodosso, persuadendola a fare ciò che mai farebbe, trasformandola in una marionetta umana, un robot radiocomandato. Micro guizzi nervosi sul suo viso e sul corpo traducono a pelle lo sfibramento della volontà e insieme la tenacia del sottrarsi, sfuggire, non abbandonarsi alla voce dell’altro. Lo spettatore dotato di un telecomando di carta, impotente per definizione, assiste, subisce, vorrebbe interrompere la pazzia di quella tortura psicologica.

Francesca Mazza in WEST – photo courtesy by Enrico Fedrigoli

WEST  è uno degli episodi dell’articolato e complesso Progetto O-Z (2007-2010) attraverso cui Fanny & Alexander ha esplorato e reinventato l’universo immaginario del celebre romanzo The Wonderful Wizard of Oz (Il meraviglioso mago di Oz) di L. Frank Baum, con l’arcinota versione cinematografica Il mago di Oz di Victor Fleming con Judy Garland, alla luce di problematiche della contemporaneità, attraverso una pluralità di forme artistiche, secondo una personale cifra estetica, dallo spettacolo teatrale, all’installazione, al video, al film, al concerto e al teatro musicale.
NORTH, Kansas Museum, SOUTH, There’s no place like home, EAST (prossime date, Contemporanea Festival, Prato, 3 e 4 ottobre), Emerald City, Kansas, HIM, Dorothy Sconcerto per Oz, sono gli altri episodi che completano il Progetto O-Z.

Sarà possibile assistere a WEST il prossimo 6 ottobre nell’ambito di Tempo Reale Festival (5-13 ottobre), la manifestazione fiorentina dedicataalla musica di ricerca, al teatro e alle installazioni, virati decisamente tutti verso le forme più performative. Sotto il titolo Rumore Rosa-il paesaggio delle voci  propone un’edizione speciale che ha per protagonista la voce, alla creatività femminile e nuovamente alla scoperta del paesaggio sonoro e dei luoghi nascosti della città di Firenze. Ma anche denso di sorprese musicali e di prime esecuzioni assolute e italiane. (info: http://www.temporealefestival.it/)

Marco Cavalcoli, in Emerald City, Progetto O-Z – photo courtesy by Enrico Fedrigoli

Teatro India, Short Theatre 2011, Roma. Assistiamo a T.E.L, spettacolo del Progetto Lawrence (2011-2013), realizzato in collaborazione con Tempo Reale. Esso prende spunto da alcune opere e dalla figura al contempo storica e leggendaria di Thomas Edward Lawrence, archeologo, agente segreto, ufficiale britannico, scrittore, meglio conosciuto come Lawrence d’Arabia, tra i capi della rivolta araba di inizio Novecento. Il Progetto, articolato in tre forme, T.E.L., il radiodramma 338171 TEL, e Rivolta nel deserto, spettacolo per 10 attori e 5 scrittori (debutto 2013), realizza un singolare e drammatico parallelismo tra l’ostinazione utopica di Lawrence e il suo fallimento e utopia e fallimento del teatro nella società contemporanea.

Chiara Lagani in T.E.L

T.E.L., dal punto di vista tecnologico e scenico, è un ingegnoso dispositivo per “comunicazioni utopiche”, in cui due attori, Chiara Lagani e Marco Cavalcoli, con la regia di Luigi De Angelis, collocati in due luoghi diversi, lontani nello spazio, in questo caso il Teatro India per la Lagani e il Teatro Quirino per Cavalcoli, ma collegati via internet satellitare, tessono a distanza un dialogo possibile-impossibile, una corrispondenza radiofonica, componendo uno spettacolo con l’aiuto di un tavolo “viso e interfaccia sonoro”, orizzonte di combattimenti. Gli spettatori, disposti ai lati della scena, vivono in presenza uno scarto, tra ciò che si manifesta ai loro occhi e ciò che possono cogliere di quanto avviene in questo altrove lontano, dalle reazioni fisiche e dalle parole dell’attore che con essi condivide lo spazio fisico e rappresenta, decodifica, l’altro.

Discorso grigio. Marco Cavalcoli, nelle vesti di un presidente di stato, deve pronunciare un discorso alla Nazione. Grigio, come la retorica dei discorsi politici ufficiali. Lo spettacolo, che ha debuttato nella primavera 2012, è la terza tappa del Progetto Discorsi (2011-2014), dopo il radiodramma Alla Nazione (Rai Radio3, 2011) e lo studio preparatorio Discorso alla Nazione. Il Progetto si compone di sei spettacoli-monologhi che esplorano la forma retorica del Discorso, per indagare il rapporto tra singolo e comunità, tra individuo e gruppo sociale. Le altre tappe saranno Discorso giallo, pedagogico, con Chiara Lagani; Discorso celeste, religioso, con Lorenzo Gleijeses; Discorso Rosa, sindacale affidato a Francesca Mazza; Discorso viola, giuridico, con Fabrizio Gifuni; e infine Discorso rosso, militare, con Sonia Bergamasco.
Discorso Grigio sarà in scena a Il Moderno di Agliana, Pistoia, il prossimo il 21 ottobre.

Marco Cavalcoli in Discorso grigio – photo courtesy by Enrico Fedrigoli

WEST, T.E.L., Discorso grigio, con i progetti articolati in cui si iscrivono, rendono conto della poetica della multidisciplinarietà, dell’inventiva, della poliedricità e del particolare modo di articolare il proprio lavoro artistico, di Fanny & Alexander.
Creata a Ravenna nel 1992, da Luigi de Angelis, regista, scenografo, grafico, filmmaker, light e sound designer (suo maestro Luigi Ceccarelli), assemblatore musicale e performer, e da Chiara Lagani, drammaturga, scrittrice, studiosa del linguaggio, costumista e attrice, Fanny & Alexander è un’autentica bottega d’arte, come a ragione la definiscono i suoi fondatori.
Nel 1997 si è aggregato stabilmente alla compagnia l’attore Marco Cavalcoli, protagonista di numerose creazioni.

Fanny & Alexander ha marcato con la sua presenza la scena della creazione artistica contemporanea in Italia, di cui è da due decenni protagonista, con riverberi anche all’estero (Francia, Belgio, Macedonia, Inghilterra….), attraverso l’innovatore e pluridisciplinare percorso di ricerca, declinato, come abbiamo visto, in spettacoli teatrali, progetti video e cinematografici, installazioni, azioni performative, mostre fotografiche, pubblicazioni, convegni e seminari di studi, festival e rassegne, con fertili collaborazioni costanti, come quella con il fotografo Enrico Fedrigoli, Zapruder Filmmakersgroup, Teatrino Clandestino, Ravenna Festival, Stefano Batterzaghi, e il già citato Tempo Reale.

La sua ricerca, di matrice prevalentemente concettuale, si è espressa attraverso una rimessa in discussione delle forme teatrali, dello spazio scenico, del ruolo dell’attore, della presenza del suono, creando ambienti sonori e musicali, che attingono alla composizione contemporanea, di matrice per lo più elettronica, e al repertorio classico operistico, in cui la parola, il suono, l’azione attoriale, il video, vanno a costituire una partitura puntuale, di particolare espressività. Lo spettatore, spesso inserito in un dispositivo scenico inglobante, viene avvolto in un’esperienza sensoriale sinestetica.

Dorothy Sconcerto per Oz, photo courtesy by Marco Caselli Nirmal

Prima di arrivare agli ultimi lavori citati, Fanny & Alexander si era cimentata in vari altri progetti. Con Progetto Requiem ha creato interessanti opere di teatro musicale, in collaborazione con Ravenna Festival.
Ada, cronaca familiare (Premio Speciale Ubu 2005, per lo spettacolo omonimo), è un percorso prismatico. Prendendo le mosse dalla fascinazione per il romanzo Ada o Ardore, di Nabokov, che si dipana attorno all’amore incestuoso tra due fratelli, Ada a Van, il Progetto arriva a indagare, attingendo al meccanismo del rebus, con la complicità di Stefano Batterzaghi, il tema della creazione dell’opera d’arte e della percezione sinestetica attraverso dodici produzioni tra spettacoli teatrali, concerti, installazioni, mostre fotografiche e pubblicazioni (Speak, memory, speak, Ardis I, Villa Venus, Ardis II, Rebus per Ada, Adescamenti- il concerto, Adescamenti- il laboratorio, Aqua Marina, Vaniada, N, O, X, Lucinda Museum, Promenada).

Gli enigmi di Ada, con la proiezione di Rebus per Ada (e Morning Smile di Zapruder), e un incontro con Chiara Lagani e Nadia Ranocchi, saranno proposti al teatro Il Moderno di Agliana il prossimo 21 ottobre.

Ada, cronaca familiare

Il Progetto Romeo e Giulietta interpreta in  chiave non romantica – e quindi con una chiave di lettura che si discosta da quella canonica – il mito dell’amore infelice dei due amanti shakespeariani. Esso viene in effetti rivoltato alla luce delle teorie di René Girard e riletto secondo i concetti di sacrificio e violenza.
Progetto Heliogabalus verte sulla figura di Vario Eliogabalo, conla sua ascesa imperiale e breve parabola, attraverso lo spettacolo Heliogabalus, la videoinstallazione Habemus Papam?, la mostra fotografica Homo Varius sol it arius e il concerto Strepito (per clacson e macchine del suono su arie mozartiane).

Sono invece ispirati a opere dello scrittore Tommaso Landolfi, lo spettacolo AMORE (2 atti), parabola sull’arte e sull’ispirazione poetica, e il recital letterario K.313, associato ad un’immagine-icona ispirata a un fatto di cronaca: l’attentato del 2002 al Teatro Dubrovka di Mosca in cui un gruppo di terroristi ceceni presero in ostaggio gli spettatori.

L’ultima avventura progettuale di Fanny & Alexander riguarda l’aspetto produttivo e le sinergie. Nel 2012 i membri di Fanny & Alexander costituiscono la Cooperativa E insieme ai nuclei artistici delle compagnia Menoventi, gruppo nanou e ErosAntEros.

 

Schermata dalla pagina Twitter di Fanny & Alexander

 

La Tweet_intervista con i limiti e le risorse del suo formato, della fragilità del flusso in cui si è presi, della temporalità che implica, mette alla prova le dinamiche del comunicare e nello stesso tempo permette di performare le forme della narrazione. Con Fanny & Alexander cercheremo di inoltrarci nella pluralità della loro esperienza artistica, alla luce di alcune parole chiave, teatro, forme della messa in scena, voce, video, installazioni, musica, rebus, letteratura e miti, ambienti sonori, attore e personaggi, crisi del teatro, crisi, collaborazioni.

L’appuntamento con Fanny & AlexanderLuigi De Angelis e Chiara Lagani– è sulla piattaforma Twitter per una Tweet_intervista in 10 domande e risposte in cinque giorni da lunedì 1 a venerdì 5 ottobre 2012.

Seguiteci!

Istruzioni per seguire l’intervista:

1. Se non lo avete già, dovete crearvi un account su twitter.com

2. Diventate follower di Simona Polvani (http://twitter.com/simonapolvani) e Fanny & Alexander (https://twitter.comer.com/fannyalex_info)

3.  Siete invitati a connettervi ogni giorno, o comunque nel modo più regolare possibile. Per cinque giorni (dal 1 al 5 giugno), Simona Polvani pubblicherà sulla sua pagina Twitter due domande per Fanny & Alexander che risponderanno il giorno stesso dalla loro pagina. L’hashtag è #TwInt

4. Prontuario di decriptaggio:

  • ogni domanda di Simona Polvani sarà costituita da un solo Tweet e sarà preceduta dalla lettera D seguita dal numero relativo alla domanda (es: D1 indica la prima domanda, D2 la seconda e così via)
  • ogni risposta di Fanny & Alexander potrà essere costituita da più Tweet e sarà preceduta dalla lettera R seguita dal numero relativo alla risposta e dal numero relativo al Tweet (es: R1/1 indica il primo Tweet di risposta alla domanda D1, R1/2 indica il secondo Tweet di risposta alla domanda D1, e così via…)
  • l’ultimo Tweet di risposta contiene alla fine la lettera F .