Un passo
Dopo
Un passo dopo
L’altro
Passo (a) passo
Creo
Il cammino
Apro il varco
Sensibile nell’aria che fischia
Respiro il passaggio
Creo
dissolvo
Il passo
Traccia di folle
In ascolto di voci
Il vento? Le foglie a strati? I rami timidi lontani? Il nucleo del sole? I traumi degli avi. I miei. Il rimbombo ottuso delle guerre. La scintilla del fuoco. Tu lontano. Perduto. Smarrito come il sentiero di casa. E le domande dalle labbra cucite. L’urlo nel petto squarciato.
Le fulminee felicità?
Tutto impresso e tramandato
Nelle memoria elicoidale
Mi faccio silente
Spalanco il cuore. Muta. Sorrido al piede.
È ancora il mio?
Una scia preme alla porta
Delle scapole
Me prima di me, altri
Eppure me
Fecondi e sterili, altri, feconda e sterile me
La folla di folli
Di vita
Piedi che
Mille e mille
Calcando
La terra fragilmente
Passaste
Marcando l’impronta
Di sangue saliva sperma
Carne in lotta e rivolta
Terra rivoltata
Attraversatemi ora
Ho aperto il fianco
Sibilo d’erba verde
Piede di terra
Piede di cielo
Passate
Ad ogni passo
Alla terra lascio
Dalla terra colgo
Piedi di semi
Domani fiori
Simona Polvani
Testo scritto per la performance di marcia Butō Passage e affisso sul muro del Pont Bleu a Rue Riquet, Parigi
Parigi, 31 ottobre 2015